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La Spiga di Grano di Pistoia ha 130 lavoratori e opera anche a Firenze, Lucca e Prato
Triplicati gli interventi per privati, imprese e istituzioni. Il presidente Pellegrini: “Garantiamo la ripartenza sicura e anche noi richiamiamo tanti lavoratori dalla cassa integrazione”

Negli androni dei condomini dove c’è un malato di coronavirus, nelle palestre, nelle scuole, nei cimiteri e nei parchi, fino ai cassonetti e alle panchine delle aree comuni. In sole due settimane le richieste di sanificazione sono triplicate e la cooperativa La Spiga Grano, aderente al consorzio Co&So, è riuscita a sopravvive alla crisi che rischiava di investirla. 130 lavoratori, 3,4 milioni di fatturato, con un’esperienza di oltre venti anni lavora nei servizi di pulizia nei comuni di Firenze, Lucca, Prato e Pistoia.

“Noi rispondiamo, riuscendo così a richiamare gran parte lavoratori che al momento sono in cassa integrazione a causa di questa emergenza”, spiega Enrico Pellegrini, presidente della cooperativa. La Spiga di Grano sta registrando una grande richiesta per un servizio diventato fondamentale per la sicurezza pubblica, che prevede l’utilizzo di prodotti indicati dall’Oms e dall’Istituto Superiore di Sanità e di professionalità specifiche. “Stiamo lavorando con privati, imprese e istituzioni, garantendo l’utilizzo di prodotti certificati per abbattere la carica virale e batterica. Ora più che mai è importante tutelare la salute nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici – continua il presidente Pellegrini – Aiutiamo a garantire una riapertura più sicura e anche noi ripartiamo”. Chi lo fa ha diritto, secondo l’articolo 64 del Dpcm del 17 marzo scorso, a una detrazione fiscale del 50%.

Il problema è che con la chiusura di molte attività anche noi avevamo visto ridurre i lavori – spiega Pellegrini – e siamo stati costretti a ricorrere alla cassa-integrazione per molti nostri addetti. Questa nuova attività di sanificazione degli ambienti, in cui ci siamo specializzati, invece ci consente di richiamare dalla cig tante persone. E per loro poter lavorare non è solo una fonte di reddito superiore all’indennità riconosciuta dalla cassa, ma è soprattutto il riconoscimento di un ruolo sociale da svolgere nella comunità battendo così le spinte alla loro marginalizzazione. In più – continua il presidente – la sanificazione dei luoghi di lavoro diventa indispensabile nel momento in cui molte aziende si preparano a ripartire perché possono disporre di una garanzia totale sia per i clienti sia, soprattutto, per i lavoratori che giustamente chiedono nel momento in cui sono richiamati al lavoro di poter disporre di tutti i dispositivi di sicurezza anti Covid 19 sia diretti sia indiretti, quale appunto è la garanzia che l’ambiente circostante è stato completamente igienizzato”.

La cooperativa La Spiga di Grano comunque a fianco del lavoro di pulizia e sanificazione, porta avanti anche altri progetti. Ad esempio ha costituito col comune di Massa e Cozzile in provincia di Pistoia un accordo per la consegna a domicilio della spesa per le persone in difficoltà: “in pratica garantiamo a persone fragili e particolarmente esposte al contagio, come anziani, disabili ed immunodepressi, il servizio spesa a domicilio, completamente gratuito”, spiega Pellegrini.

Per usufruire del servizio, gli interessati residenti o domiciliati nel comune di Massa e Cozzile possono chiamare il numero 3407262468

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“From Youth to Independent Life”, il progetto europeo di cui il Consorzio Co&So è partner
Dai migranti agli studenti fuori sede: una piattaforma online che spiega ai giovani come vivere da soli e cercare lavoro

Vivere da soli,  fare la spesa, gestire la casa oppure cercare un lavoro. Più difficile per i ragazzi senza una famiglia alle spalle, ma non impossibile da imparare, soprattutto se la lezione diventa un quiz online. Così si presenta la piattaforma youthindependentlife.eu, nata per dare supporto ai giovani richiedenti asilo, ma valida per ogni ragazzo che ha bisogno di un aiuto, come per gli studenti fuori sede. Ad ogni risposta esatta, singola o multipla, si conquisterà un pezzo della propria casa fino ad arrivare al livello finale con l’immagine completa e l’autonomia, almeno quella simbolica, raggiunta.

Il progetto si chiama  “From Youth to Independent Life”, cofinanziato dal programma Erasmus+ KA2 Partenariati Strategici nel settore della Gioventù coordinato dal Direttorato Generale per l’Assistenza e la Protezione Sociale dell’infanzia della contea di Harghita (Romania), di cui il Consorzio CO&SO è partner insieme a Sirius-Centro di ricerca per lo Sviluppo Formativo, Educativo e Psicologico (Croazia), all’associazione Tegyesz (Ungheria) e la Fundatia Centrul Educational Spektrum (Romania)

Sono in tutto  30 i ragazzi che vivono in comunità di accoglienza e case famiglie coinvolti, di cui 6 minorenni. Grazie all’aiuto dei loro operatori hanno imparato molte cose:  dalla scrittura di un curriculum fino a come si affronta un colloquio, ma hanno anche capito come si fa a vivere da soli, gestendo la casa e le spese, imparando i diritti e i doveri di un cittadino.

“I giovani che vivono in comunità di accoglienza e case famiglia, o che comunque  non hanno un sostegno familiare – commenta Patrizia Giorio, direttore dell’area Progettazione Europea del Consorzio CO&SO – hanno maggiori difficoltà dei loro coetanei ad intraprendere una vita indipendente ed autonoma. Ma è una esigenza non rinviabile,  che deve essere  implementata con conoscenze socialmente e culturalmente definite per il loro adattamento e la loro inclusione nella comunità ospitante. Siamo convinti che queste competenze e i manuali formativi che abbiamo sviluppato possano essere utili anche a ragazzi disabili e, più in generale, a tutti i giovani che vanno a vivere da soli, ad esempio per frequentare l’università fuori sede”

Nei due anni di attività è stata realizzata la  piattaforma online con attività basate sullo sviluppo dell’autonomia dei giovani, come la gestione della casa, quindi pulizia e regole di convivenza,  e delle finanze. Sono stati fatti corsi per prepararli alla ricerca del lavoro, mettendo in risalto le proprie competenze e conoscenze. È stato inoltre sviluppato un manuale formativo con strumenti pratici rivolti agli operatori socio-educativi delle strutture residenziali per dare ai ragazzi informazioni sui propri diritti e doveri.

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Visite sospese da inizio marzo, le videochiamate ai familiari, l’inno d’Italia cantato da chi ha conosciuto due guerre

 

Sul cancello chiuso, all’entrata della Rsa Villa Sorriso c’è lo striscione #Andràtuttobene con l’arcobaleno, fatto dagli ospiti della casa di riposo che si trovano in isolamento  dai primi giorni di marzo. La Residenza sanitaria assistenziale di Pontedera, i cui servizi e l’assistenza domiciliare sono gestiti dalla cooperativa sociale S.P.E.S, aderente al consorzio Co&SO, è stata una delle prime strutture in Toscana a decidere per la sospensione di tutte le visite, a fare scorte di mascherine per gli operatori, a predisporre due posti per l’isolamento in caso di sintomi sospetti. Una scelta all’inizio contestata dai familiari degli anziani che però, davanti all’aggravarsi dell’emergenza sanitaria in tutta Italia, ringraziano oggi della cautela. 

La vita all’interno della struttura per anziani continua come al solito, tra l’animazione e la novità delle videochiamate con i familiari dei 35 ospiti. Il coordinatore Sergio Chiocchini ogni settimana aggiorna tramite Facebook sulle attività in corso con un videomessaggio e sempre tramite lo smartphone arriva ogni settimana la riflessione spirituale del sacerdote che abitualmente segue gli ospiti di Villa Sorriso. “Dobbiamo ringraziare anche le associazioni di volontariato del territorio, prima fra tutte la Misericordia di Pontedera e l’Associazione Bel Cuore (che hanno anche donato camici e mascherine) – commenta Stefania Lupetti, presidente della Cooperativa S.P.E.S –  grazie alla collaborazione delle quali riusciamo a mantenere intatti i progetti, compresa l’assistenza domiciliare. La scelta di sospendere da subito le visite è stata una decisione dolorosa, ma che per il momento si sta rivelando vincente, anche se vorremmo la possibilità di fare quanto prima tamponi ai nostri operatori”. 

Tra gli altri video su Facebook anche il momento in cui, davanti allo striscione #AndràTuttoBene i nonni di Villa Sorriso e gli operatori hanno cantato l’inno d’Italia. Tanti i commenti dei familiari che hanno accolto quel canto come un messaggio di incoraggiamento per tutti inviato da chi, per età, di periodi bui nella storia del Paese ne ha vissuti diversi.  “Sono giorni che non posso andare a trovare mia madre di 98 anni, è una cosa dure ad vivere – scrive Marco –  Vorrei ringraziare il direttore e tutto il personale che non mi fanno mancare foto e video. E grazie di questo bel video che ci dà forza e speranza. Viva i nonni di Villa Sorriso, loro che hanno fatto l’Italia”. 

Sul sito www.coopspes.it nell’area “notizie” si trova il giornalino con il racconto delle attività dedicate agli ospiti di Villa Sorriso e ai bambini dei nidi e della scuola d’infanzia gestiti dalla cooperativa S.P.E.S.

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La Cooperativa L’Abbaino non interrompe il servizio in collaborazione con Salute Mentale Infanzia e Adolescenza della USL fiorentina

Gli educatori della cooperativa L’Abbaino restano accanto agli adolescenti fragili anche in questo periodo complesso legato all’emergenza per il contrasto al Coronavirus.

Sono 42 i ragazzi e le ragazze dagli 11 ai 18 anni che beneficiano del progetto. Sono tutti seguiti dai validi neuropsichiatri della Salute Mentale Infanzia e Adolescenza della USL fiorentina. Si tratta di un intervento educativo individuale domiciliare condotto secondo la metodologia educativa dell’Io Ausiliario. In pratica gli educatori diventano per i ragazzi figure di riferimento, che accompagnano la figura del genitore, e instaurano con gli adolescenti un rapporto empatico in una fase della vita critica tra dialogo, giochi, attività, sostegno scolastico.

“Anche in piena epidemia COVID-19 i nostri ragazzi non sono lasciati soli – spiega il coordinatore del progetto Andrea Cecchi – la metà di loro sono sempre seguiti a casa, rispettando le norme e le precauzioni per la sicurezza. Gli altri sono seguiti grazie agli strumenti digitali.

Gli educatori, nonostante la grave situazione, sono consapevoli quanto prima più di prima che le fragilità e vulnerabilità degli adolescenti in questa fase rischiano di acuirsi”.

Nel progetto sono coinvolti sei educatori. Sono loro a portare avanti una delle attività storiche di Abbaino.

La Cooperativa, dal 1989,  gestisce anche il centro diurno Lo Scarabocchio che accoglie 24 adolescenti in questi giorni seguiti a distanza,  in stretta collaborazione con le tenaci Assistenti Sociali del Comune di Firenze, senza far venir meno il sostegno alle famiglie.

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Coronavirus, a casa come al nido con giochi, storie e canzoncine: 60 educatori e insegnanti per la scuola online

Tanti video che rimbalzano tra le chat e i profili Facebook. Calafati:  “Un aiuto per le famiglie che devono affrontare questa situazione eccezionale”

 

Salutano i bimbi e mandano baci schioccanti: “Ci mancate, anche se non ci possiamo abbracciare possiamo vederci e parlare. Cantate, leggete e giocate!”. Una maestra legge il libro preferito, un’altra canta la canzone più amata, e poi ancora tanti  giochi da fare con i genitori o i fratelli, i libri sfogliati mille volte insieme e le filastrocche intonate a squarciagola. Volti e voci familiari per i bambini che dalle aule colorate delle scuole si ritrovano chiusi in casa in questi giorni di emergenza Coronavirus.  60 educatori ed insegnanti hanno scelto di restare accanto ai loro bimbi in un progetto educativo via web che tocca ben  22 servizi per l’infanzia gestiti delle cooperative L’Abbaino, Giocolare, Pantagruel, Convoi e Spes, aderenti al Consorzio Co&So. Gli insegnanti hanno così creato appuntamenti quotidiani con i piccoli per non “perdere il filo”, dicono ridendo. Tantissimi video che rimbalzano tra le chat delle mamme e sui profili Facebook, con messaggi rassicuranti che si chiudono sempre con un bacio e un saluto:  “A presto”, che suona come una speranza.

 

“E’ un modo per annullare la distanza e rendere una situazione eccezionale più gestibile per i bambini e aiutarli ad affrontare questo cambiamento  così forte – spiega Claudia Calafati, responsabile area Educazione del Consorzio Co&So –  I nostri educatori e insegnanti stanno provando a dare continuità alla relazione educativa con le famiglie e con i bambini attraverso l’aiuto delle tecnologie: una lettura animata può entrare nelle case e far sentire le famiglie meno sole, la proposta di un gioco da fare insieme sostiene il genitore nella gestione della giornata da passare a casa.  L’attività di sostegno familiare continua a distanza, senza sosta”

 

Il territorio coinvolto dal progetto è ampio e tocca ben 13 comuni: Firenze, Scandicci, Vaglia, Rufina, Pontassieve, Fiesole, Barberino del Mugello, Scarperia, Pontedera, Orbetello, Sesto Fiorentino, Prato e Pistoia.  “Siamo chiamati come sistema cooperativo a continuare a lavorare e sostenere le persone che ogni giorno contano sui nostri servizi – continua Calafati –  Dobbiamo fare uno sforzo in più, immaginando e realizzando nuove forme di vicinanza e prossimità. Co&So e le sue risorse ci sono, restiamo a casa mantenendo i legami sociali”. E come dicono tutti gli educatori sorridendo: “Siamo sicuri che andrà tutto bene”

 

Scopri il video sulla nostra pagina Facebook 

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Il servizio di mediazione si fa online, in 10 lingue, per spiegare agli ospiti dei centri di accoglienza, gestiti dalle cooperative aderenti a CO&SO, le norme di comportamento legate all’emergenza Coronavirus.

È la risposta immediata che è arrivata ad esempio dal centro Paci di Firenze, gestito dalla cooperativa Il Girasole, che ha proposto ai suoi mediatori di tradurre le direttive del Governo in pidgin english e in arabo, in afgano e in somalo, per spiegare con chiarezza tramite Whatsapp le precauzioni da seguire nel centro di accoglienza. 

“I messaggi, audio e video, arrivano ai singoli ospiti in tempi rapidi – spiega Roberto Ermanni, direttore della struttura che si trova nel complesso della Madonnina del Grappa – e abbiamo visto che sono stati immediatamente recepiti e le varie norme sono ormai ben rispettate, dalla distanza da tenere a mensa alle indicazioni di lavarsi spesso le mani. Questo strumento si è rivelato talmente efficace che vogliamo usufruirne anche in futuro nella ordinaria organizzazione”.

Anche la cooperativa Odissea, a Lucca, ha coinvolto i suoi mediatori culturali per un progetto di promozione delle buone norme igienico-sanitarie e ha condiviso su YouTube il materiale, mettendolo a disposizione di tutti. Sul canale “Covid-19 Information For All” (https://www.youtube.com/channel/UCtFMtwTD9Ai89ba5qspLIJw/) si trovano video di informazione sull’emergenza Coronavirus in otto lingue, tra le quali l’albanese, l’urdu, lingua bambara, lingua twi. Prassi analoghe sono state applicate anche negli SPRAR di Pistoia dalle cooperative Arkè e Gruppo Incontro che hanno realizzato audio e video condivisi poi con tutta la Rete. Tra gli altri accorgimenti adottati nei centri SPRAR/SIPROIMI gestiti dalle cooperative anche l’utilizzo di Skype che devono fare incontri e riunioni in questi giorni e stanze attrezzate da usare eventualmente per isolare chi presenta sintomi da contagio come febbre e tosse secca.

“La sicurezza dei nostri ospiti e dei nostri operatori è in questo momento la priorità – commenta Francesca Meoni, direttrice area inclusione di Co&So – Dobbiamo ringraziare le cooperative che danno prova anche in questa situazione di saper mettere a punto strumenti per venire incontro alle diverse esigenze delle persone che accogliamo: fare corretta informazione grazie anche alle tecnologie è il primo passo per affrontare con responsabilità l’emergenza che ci sta impegnando tutti”. Aggiunge Mauro Storti, referente Sprar Co&So: “Abbiamo fatto un monitoraggio sui progetti attivi, per verificare come veniva affrontata la situazione, per supportare le équipe e per condividere buone prassi  e abbiamo avuto un riscontro estremamente positivo da parte di tutti, ospiti, dipendenti e collaboratori”.

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Operatore in un centro di accoglienza e scrittore.

Lotar Sanchez Arcos lavora come educatore per la cooperativa Il Girasole di Firenze (aderente al consorzio Co&So), nell’ambito dell’accoglienza a minori stranieri non accompagnati. Si dedica inoltre a condurre percorsi didattici nelle scuole. Arcos ha scritto “Il Delitto delle Cascine”, un giallo edito dalla casa editrice Porto Seguro. Il romanzo racconta la storia di Lamin, un ragazzo del Gambia ospite di un centro di accoglienza a Firenze, che si trova a dover ricercare prove per scagionare l’amico Aboubacar, scomparso dopo il ritrovamento di un corpo nel parco delle Cascine.

“Scrivere questo romanzo mi ha permesso di raccontare la realtà dei centri di accoglienza dando il punto di vista di chi lo vive da vicino, ovvero dei ragazzi ospiti e degli educatori, che sono la famiglia dei ragazzi ed entrano a far parte del romanzo”. Dalla trama emerge anche la storia personale del ragazzo, i ricordi del suo viaggio attraverso il deserto e il Mediterraneo.

“Purtroppo attualmente la narrazione che emerge dai media intorno alla realtà delle cooperative e dei centri di accoglienza è una narrazione in cui i ragazzi vengono dipinti o come vittime o come invasori. In questo libro ho voluto raccontarli per quello che sono, dei ragazzini, adolescenti che a volte fanno degli sbagli dettati dall’età delicata che stanno attraversando e non dal luogo da cui provengono. Ho cercato di dare una visione diversa, di far emergere il punto di vista dei lavoratori del sociale, rendendo così la narrazione intorno ai centri di accoglienza più complessa e completa.”

“Mi complimento con Lotar Sanchez per la sua nuova esperienza come scrittore – dice Claudio Giannini, presidente della cooperativa Il Girasole – Entrare a contatto con la realtà delle strutture di accoglienza è senz’altro qualcosa che lascia il segno ed è importante riflettere sull’umanità che incontriamo ogni giorno nel nostro lavoro di operatori sociali, sulle difficoltà che si trova inevitabilmente ad affrontare chi proviene da altre parti del mondo, soprattutto se si tratta di ragazzini alle prese con le incertezze della propria età. Spero che questo libro possa consentire a tante più persone di dare uno sguardo a quello che è il lavoro delle cooperative che si occupano di accoglienza”

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Incontro a Firenze giovedì 20 febbraio con l’autore di “Diario di un buono a nulla” organizzato dalla cooperativa Eda Servizi e promosso dal consorzio CO&SO
Ex camorrista, oggi educatore: la storia di riscatto di Davide Cerullo
Modera il giornalista Stefano Fabbri

Da camorrista ad educatore di bambini, in mezzo una vita fatta di errori ma anche di riscatto. Raccontare Scampia e la malavita è difficile se non l’hai vissuto e a Davide Cerullo, che da lì proviene, viene bene soprattutto perché conosce quello che di buono esiste nelle famose Vele. Oggi è un autore di successo, ma soprattutto un educatore  che vuole aiutare i bambini a non fare i suoi stessi errori e a schivare le sirene della camorra  attraverso la creatività e la cultura. Eda Servizi, la cooperativa  aderente al Consorzio Co&So, occupandosi di cultura è entrata in contatto con Davide e ha creduto fosse una grande opportunità poterlo conoscere meglio. Sarà un incontro, moderato dal giornalista Stefano Fabbri, per conoscere lui e la sua straordinaria esperienza di vita attraverso il libro “Diario di un buono a nulla”,  Appuntamento giovedì 20 febbraio alle 21 presso il chiostro di via delle Panche 79.

“Un incontro a cui teniamo particolarmente  per il forte messaggio di umanità che porta con sé – commenta la presidente di Eda Servizi, Francesca Caderni –  Esperienze di vita come quella di Cerullo valorizzano il lavoro di educatore da ogni punto di vista, lo rende patrimonio comune e dalla forte valenza sociale. Lavorare in luoghi di frontiera, con un passato pesante sulle spalle, investendo sui bambini  è il segno di speranza più bello  per il futuro. La sua capacità di raccontare, rende la narrazione un potente strumento comunicativo e al tempo stesso educativo”.

Dopo un’infanzia difficile ed essere stato arruolato giovanissimo dai camorristi, oggi  Davide Cerullo ha una vita nuova: non ha lasciato Scampia e qui ha  fondato l‘associazione “L’Albero delle storie” che promuove progetti educativi per bambini e le loro famiglie.

 

COMP-UP: Motivate Adults to improve Basic Competences

Call for Tender for the External Evaluator of the project “COMP-UP: Motivate Adults to improve Basic Competences” – Erasmus+ Programme – funded under the KA2 Strategic Partnerships for Adult Education (call 2019)

This Call is issued by the Consortium of the project COMP-UP, promoter Consorzio Co&So which intends to commission a contract for the provision of the external evaluator service for the COMP-UP project, which has been funded under the KA2 Strategic Partnerships for Adult Education.

The deadline for the submission of bids is on 29/02/2020.

For further information click here –> Call for tender_external evaluator[fusion_builder_container hundred_percent=”no” equal_height_columns=”no” menu_anchor=”” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” class=”” id=”” background_color=”” background_image=”” background_position=”center center” background_repeat=”no-repeat” fade=”no” background_parallax=”none” parallax_speed=”0.3″ video_mp4=”” video_webm=”” video_ogv=”” video_url=”” video_aspect_ratio=”16:9″ video_loop=”yes” video_mute=”yes” overlay_color=”” video_preview_image=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” padding_top=”” padding_bottom=”” padding_left=”” padding_right=””][fusion_builder_row][fusion_builder_column type=”1_1″ layout=”1_1″ background_position=”left top” background_color=”” border_size=”” border_color=”” border_style=”solid” border_position=”all” spacing=”yes” background_image=”” background_repeat=”no-repeat” padding_top=”” padding_right=”” padding_bottom=”” padding_left=”” margin_top=”0px” margin_bottom=”0px” class=”” id=”” animation_type=”” animation_speed=”0.3″ animation_direction=”left” hide_on_mobile=”small-visibility,medium-visibility,large-visibility” center_content=”no” last=”no” min_height=”” hover_type=”none” link=””][fusion_text]

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Compie 1 anno l’Istituto Linguistico Interculturale Odissea (Ilio), la scuola di italiano gestita dalla Cooperativa Odissea, aderente al gruppo cooperativo Co&So.

A Capannori Ilio è un centro d’eccellenza e dal 2019 anche filiale dell’Università per stranieri di Siena per ottenere le certificazioni “CILS B1” indispensabili per ottenere la cittadinanza.

Il percorso didattico proposto da Ilio ha una caratteristica speciale: non prevede solo lezioni frontali ma anche molti momenti di tipo esperienziale, durante i quali gli studenti possono interagire con le realtà più creative del territorio, con le imprese sociali e le aziende specializzate nel riuso e nel riciclo di materiali di scarto ed ecosostenibili.

«Siamo fermamente convinti che il vero apprendimento di una lingua straniera si realizzi attraverso le relazioni e le attività stimolanti» racconta Elisa Galli. «Ecco perché ai nostri corsisti offriamo la possibilità di studiare o approfondire la lingua italiana affiancando giovani creativi e artigiani locali in laboratori linguistici. Mentre per la sezione junior, fiabe, giochi, movimento, canzoni, laboratori ma anche escursioni e passeggiate. Il tutto supervisionato da un’equipe multidisciplinare composta da insegnanti, educatori, mediatori linguistici, psicologi».

 

Scopri di più su www.ilio.cooperativaodissea.org