Una storia inventata dai bambini di 4 e 5 anni della scuola San Giuseppe di Pontedera. Un libro con un messaggio di pace da regalare agli altri. Protagonista un “fiocco”, con la bocca, che si ribella a Babbo Natale e non vuole incartare un regalo che non gli piace. Alcuni genitori, apprezzando il valore di tale lavoro, hanno deciso di pubblicare la storia, drammatizzata e rappresentata con disegni dai bambini della San Giuseppe, e il libro è ora disponibile in copie limitate.

La Scuola d’Infanzia Paritaria S. Giuseppe di Pontedera, gestita dalla cooperativa sociale S.P.E.S., da anni promuove l’educazione prosociale, cercando di incoraggiare nei bambini comportamenti di attenzione verso gli altri. La storia “Il fiocco con la bocca” è il risultato di un percorso di riflessione sulla pace e il disarmo, ma è soprattutto il risultato della fantasia di trenta bambini, piccoli “costruttori di pace”.

 

La verdura e la frutta bio dell’ “orto condiviso” vengono offerte tutti i venerdì nella sede del “Progetto Lavoro” di San Vito (Lucca). È questo il primo percorso attivato per permettere alle persone con patologie psichiatriche prese in cura dall’Unità funzionale Salute Mentale Adulti dell’ex Azienda Usl 2 di Lucca, di impegnarsi in nuove attività, di socializzare e avvicinarsi al mondo del lavoro con i propri tempi e con le proprie caratteristiche personali, nel cammino verso l’autonomia.

L’orto condiviso, inaugurato nel dicembre scorso alla Santissima Annunziata, viene coltivato dai pazienti e dagli operatori del servizio “Progetto Lavoro”, gestito della cooperativa lucchese “La Mano Amica”, ed è stato realizzato grazie alla donazione di un campo da parte della famiglia Nannizzi all’Associazione Fasm di Lucca, associazione con la quale la cooperativa collabora da anni.

La cooperativa “La Mano Amica”, associata al Consorzio Co&So, è stata fondata nel 1989 e vede la propria missione impegnata su valori di solidarietà, centralità dei bisogni dell’utenza, profonda condivisione e rispetto delle differenze. Orientata a progettare interventi diversificati, per rispondere ai bisogni delle persone inserite nei propri servizi, la cooperativa grazie al “Progetto Lavoro”  vuole contrastare il disagio psichiatrico, stimolando e valorizzando le capacità delle singole persone, indirizzandole verso l’autonomia.

Gli oltre 40 pazienti afferenti al “Progetto lavoro” sono divisi in due gruppi con caratteristiche cliniche e gradi di abilità diversi, nel primo modulo  del “Progetto Lavoro” gli utenti sono impegnati in laboratori specifici per acquisire abilità manuali, nel secondo modulo gli operatori della cooperativa fanno da tutor agli utenti pronti ad essere inseriti nel mondo del lavoro , impegnandosi a creare collaborazioni con le possibili aziende che sposano il progetto e sono quindi disponibili ad attivare percorsi di formazione mirata, stage e tirocini.

Nell’”orto condiviso”, come nelle altre esperienze laboratoriali presenti nel “Progetto Lavoro”, ha un’importanza fondamentale la relazione che si instaura con gli operatori che condividono gli impegni quotidiani, danno un sostegno emotivo e lavorano sul recupero e l’apprendimento delle regole dello stare insieme.

Come cambiano i rapporti tra il settore no profit e la Pubblica Amministrazione dopo le novità introdotte dalla riforma del Terzo Settore. Un incontro di approfondimento organizzato dai consorzi So&Co di Lucca e Co&So, con interventi di esperti e rappresentanti delle cooperative e degli enti pubblici

 

PROGRAMMA

ore 9.30 | Accoglienza invitati

ore 10 | Saluto di benvenuto
Luca Rinaldi, Presidente So&Co

Saluti istituzionali
Luca Menesini, Presidente Provincia Lucca
Alessandro Tambellini, Sindaco di Lucca

| Proiezione del video La mia impresa? E’ sociale!

ore 10.30 | Interventi:
Claudia Fiaschi, Portavoce Forum nazionale del Terzo Settore
Luciano Gallo, Esperto Pubblica Amministrazione e Terzo Settore – consulente ANCI
Lorenzo Guerra, Presidente Consorzio Consolida di Lecco
Riccardo Mariani, Assessore alle Politiche Sociali, Casa e Lavoro del Comune di Lecco
Cosimo Palazzo, Direttore Area Emergenze Sociali, Diritti ed Inclusione del Comune Milano
Luca Iozzelli, Coordinatore della Consulta delle Fondazioni di origine bancaria della Toscana
Lorenzo Terzani, Presidente Co&So

ore 13.15  | Proiezione del video Dove la vita accade

Parlare liberamente delle paure, dei problemi percepiti e vissuti legati all’accoglienza e alla crisi migratoria e lavorare insieme per trovare soluzioni condivise ai problemi della città. Sono alcuni degli obiettivi del progetto del centro di accoglienza Il Gerlino che ha messo al lavoro i suoi operatori nelle piazze del centro storico di Sesto Fiorentino, piazza Vittorio Veneto e piazza del Mercato, al fine di creare sulla strada spazi di dialogo che possano facilitare le relazioni e la conoscenza tra migranti e sestesi.

Vengono infatti dal Bangladesh, dal Senegal, dalla Liberia, dal Mali come dal Pakistan i nuovi frequentatori del centro storico della città, sono i richiedenti asilo del centro di accoglienza dell’ex hotel Il Gerlino gestito dalla cooperativa sociale Il Cenacolo (del gruppo cooperativo Co&So) e con la loro presenza le strade e le piazze sono diventate palcoscenico di una nuova quotidianità imperniata su differenze socio culturali e linguistiche, talvolta radicali, che rischiano di generare sentimenti di allarmismo, paura e distanza.

Per affrontare questi sentimenti nasce l’azione di mediazione sociale sviluppata dagli operatori del centro di accoglienza di via Mazzini, che lavorano per ascoltare e incoraggiare cambiamenti e soluzioni di possibili conflitti. Per quattro ore ogni giovedì mattina con il mediatore linguistico culturale Pape Diaw gli operatori del centro di accoglienza parlano con i cittadini per raccogliere percezioni, esigenze, proposte. Per risolvere alcuni dei problemi segnalati sono state già messe in pratica azioni come l’operazione anticicche che si è svolta a luglio, ma sarà replicata presto con altri volontari: migranti del centro Il Gerlino, scout e cittadini sestesi sono partiti per raccogliere carte e cicche e restituire decoro alla piazza e al parcheggio di fronte al palazzo comunale.

Un’altra delle azioni condivise è il “Laboratorio di orientamento al lavoro” che prevede il coinvolgimento di sei ospiti del Gerlino e dei commercianti. Venerdì scorso i migranti che “si sono allenati” nella ricerca attiva di un lavoro hanno simulato un colloquio di lavoro grazie al titolare del Bar Blu Via Dante Alighieri. E le simulazioni continueranno in futuro con il coinvolgimento delle altre attività commerciali intercettate dai mediatori di strada.

Oltre a garantire la presenza fissa in piazza tutti i giovedì, per l’ascolto e il dialogo, oltre a replicare i progetti già concretizzati (l’operazione di pulizia e la simulazione del colloquio di lavoro) gli operatori del centro di accoglienza organizzeranno nei prossimi mesi anche visite guidate (condotte dal gruppo di frequentatori abituali della piazza che porteranno i migranti del centro di accoglienza a conoscere i luoghi storici del centro di Sesto Fiorentino), workshop fotografici e laboratori in piazza che coinvolgeranno ancora insieme rappresentanti delle associazioni sestesi, negozianti, cittadini e migranti.

“Questo intervento – spiega Dalila De Pasquale, coordinatrice del progetto per il Cenacolo – ci permette di osservare dinamiche di incontro e tensioni che si ripetono sulla strada, raccogliendo proposte di trasformazione dei conflitti da parte di residenti sestesi, migranti, associazionismo, autorità e commercianti secondo un modello di partecipazione e cittadinanza attiva e di dialogo dal basso. I cittadini che hanno interesse a partecipare o avere maggiori informazioni, possono passare a trovarci in piazza il giovedì mattina oppure telefonare al numero 055/0981224 (Cas Il Gerlino)”.

“Fin dall’avvio abbiamo seguito con grande interesse questo progetto che si inserisce a pieno tra le politiche attive per la prevenzione di situazioni di marginalità e rifiuto – spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Sesto Fiorentino Camilla Sanquerin – È evidente come la conoscenza reciproca sia alla base dell’accettazione positiva delle diversità e il fatto che questa avvenga per strada, nei luoghi e nelle situazioni informali della quotidianità, rappresenta un elemento di straordinaria importanza. Il bilancio di questi primi sei mesi dell’iniziativa è molto positivo: i cittadini non hanno esitato a segnalare all’Amministrazione e alla cooperativa disagi, dubbi e problemi legati a questo nuovo ‘vicinato’, ma sono stati al contempo molto disponibili e collaborativi nel trovare soluzioni e nel costruire occasioni di incontro e conoscenza. Un’ulteriore dimostrazione di come, al di là delle discussioni esasperate sui social, Sesto sia una città aperta e accogliente”. 

Il centro di accoglienza straordinaria gestito dalla cooperativa sociale Il Cenacolo, aderente al gruppo cooperativo Co&So, è stato aperto due anni fa nei locali della ex biblioteca e da quest’anno si è trasferito accanto all’ex hotel Il Gerlino.

Dal 2016 nell’ambito dei protocolli di intesa “MigrAzioni per gli altri” e “MigrAzioni per lo Sport” sviluppati dal Comune di Sesto Fiorentino, 25 ragazzi sono stati coinvolti in attività di volontariato, sport e attività teatrali grazie all’impegno di associazioni sestesi come Agesci, Misericordia, Doccia Calcio, Laboratorio Nove e Auser. Alcuni di loro sono riusciti a trovare un’occupazione nel campo della pelletteria e della ristorazione con un regolare contratto o sono inseriti in un percorso di formazione/orientamento al lavoro.

Un percorso di formazione per gli operatori del Terzo settore e dei servizi sociali per migliorare le proprie competenze giuridiche, economiche e pratiche.

La nuova legislazione sugli stranieri, le nozioni di contabilità e bilancio, la stesura di documenti amministrativi e la progettazione sono aspetti che le nuove leggi prevedono e che vedono coinvolti direttamente gli operatori.

Il corso di aggiornamento professionale vuole rispondere a queste nuove esigenze. E’ promosso dall’Università di Firenze (Dipartimento di Scienze politiche e sociali) in collaborazione con Ordine degli assistenti sociali, Società della Salute di Firenze e dell’Area Nord ovest, Network FormAzione Co&So, Consorzio Co&So, Cesvot, Misericordia di Firenze, Fratellanza Militare, Confartigianato imprese, Associazione Altro diritto, Pares Società Cooperativa Sociale e SAO Servizi Aziendali Operativi.

 

Le iscrizioni sono aperte fino al 31 gennaio 2018.

 

Il corso si articola in cinque moduli (12 CFU):

  • gli assetti istituzionali del terzo settore (febbraio 2018);
  • il ruolo del terzo settore nei servizi sociali e sanitari (febbraio/marzio 2018);
  • il ciclo del progetto (marzo/aprile 2018);
  • normativa nazionale ed europea in materia di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi (aprile 2018);
  • la struttura dell’italiano (aprile/maggio 2018).

 

La didattica prevede lezioni frontali, laboratori e seminari, per un totale di 88 ore. E’ possibile iscriversi anche a singoli moduli.

Quota di iscrizione: € 50 – singolo modulo; € 250 – intero corso; € 200 per i partecipanti con un’età uguale o inferiore a 28 anni

 

Per informazioni sul corso consultare il sito dell’Ateneo e scaricare il modulo di iscrizione o scrivere alla responsabile del corso mariapaola.monaco@unifi.it

La sede è in via delle Pandette, 32 – 50127 Firenze

 

Direzione del Corso 
Prof. Carlo Baccetti Prof.ssa Maria Paola Monaco 
Segreteria amministrativa e sede del corso 
Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali 
Tel. 055 2759444

Possono finalmente ​entrare insieme ai loro inseparabili amici a quattrozampe gli ospiti del centro di accoglienza Slataper. Per la prima volta a Firenze la struttura gestita dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So, dove trovano riparo le persone in condizioni di precarietà economica e abitativa, apre le porte agli animali, “perché spesso l’impossibilità di ospitare l’animale da compagnia impedisce alle persone di accettare l’accoglienza”, spiega il direttore del centro Slataper, Andrea Ricotti che racconta la storia di Lulù e dei suoi padroni:

“Un anno fa nel corso di uno sgombero di un’abitazione occupata a una coppia italiana è stata proposta l’ospitalità in una struttura di accoglienza, ma è stato spiegato loro che non era possibile portare anche la loro Lulù, una cagnetta lunga appena 30 centimetri. Il marito, per protesta, ha allora preso un coltello e si è tagliato la guancia. Sappiamo bene come un cane possa rappresentare in situazioni di disagio l’unico legame affettivo rimasto”.

Un regolamento spiega a quali condizioni gli animali posso essere ospitati, restare a fianco dei loro proprietari e ripararsi dal freddo di questi giorni: innanzitutto devono essere vaccinati e avere il microchip che li identifica. Una volta dentro il centro, dove coabitano persone molto diverse, non possono essere lasciati liberi di circolare negli spazi comuni, interni ed esterni, senza guinzaglio.

C’è un’altra fondamentale regola: “Per ragioni di sicurezza non possono essere ospitati cani che rientrano nella lista delle razze pericolose e sono di taglia medio-grande e grandi”. Tra questi quindi rottweiler, cani da pastore, pit bull, bulldog, mastini napoletani: il regolamento elenca nel dettaglio tutte le razze non ammesse, sono diciassette.

È responsabilità dei loro proprietari che i cani non abbaino e non sporchino, “In caso di trasgressione gli operatori prenderanno provvedimenti”, e tra questi il vecchio sistema di prevedere il trasferimento dell’animale nel canile comunale. “Le regole servono per permettere una serena convivenza con le altre persone, italiane e straniere, adulti e bambini che si trovano nel nostro ‘condominio sociale’ e che condividono spazi comuni, creando collaborazioni e relazioni”, spiegano dal centro di via Slataper

Inaugurati i nuovi uffici e il nuovo cantiere per i mezzi della cooperativa La Spiga di Grano a Pieve a Nievole, in provincia di Pistoia. E il taglio del nastro è stata l’occasione per festeggiare insieme a soci e cittadini una presenza costante sul territorio, quella della cooperativa nata nel 1999 grazie alla promozione della Caritas Diocesana di Pescia.

All’inaugurazione di sabato 9 dicembre hanno partecipato: Enrico Pellegrini, presidente della Spiga di Grano,  Roberto Filippini, vescovo di Pescia, Federica Fratoni, assessore regionale all’Ambiente, Gilda Diolaiuti, sindaco di Pieve a Nievole, Pierluigi Galligani presidente della Società della salute della Valdinievole, Rinaldo Vanni, presidente della Provincia di Pistoia, Moreno Sepiacci, Amministratore delegato Consorzio Co&So. 

“Lavoro, dignità e futuro” è lo slogan della Spiga di Grano, la cooperativa sociale di inserimento lavorativo che si occupa di diversi servizi: mense scolastiche, pulizie, giardinaggio e cura del verde, ecologia, servizi cimiteriali e gestione del Rifugio del cane e opera in tutti i comuni della provincia di Pistoia e per alcuni servizi anche fuori dal territorio.

Attualmente conta 125 dipendenti di cui 46 appartenenti a categorie protette a cui si aggiungono quelle persone che non hanno un disagio certificato, ma esprimono un’importante fragilità sociale in ambiti ancora non coperti dalla normativa.

“Il lavoro della nostra cooperativa – dice il presidente Pellegrini – anche dentro al Consorzio Co&So di cui è socia vuole appunto valorizzare un nuovo modello di servizi utili per far crescere la comunità, chi ci lavora e i servizi al cittadino.”

Aggiunge il presidente della Spiga di Grano: “La nuova sede operativa che ospiterà l’ufficio direzionale e un piccolo cantiere operativo è un grande investimento per la cooperativa che in tal modo vuole rilanciare le sue attività e crescere professionalmente rimanendo sempre a stretto contatto con i propri soci, i propri lavoratori ed il territorio”.

Gli spazi di Pieve a Nievole vanno infatti ad aggiungersi alla “Casa della spiga” a Ponte Buggianese (dove vengono ospitate attività per disabili in collaborazione con l’Associazione La Gometa Onlus, la Cooperativa Sociale La Fenice, Le associazioni dei familiari Azzurra e Tuttinsieme) ed alle sedi pistoiesi: l’ufficio per il coordinamento di alcune attività e il vivaio che si trova a Masiano.

La cooperativa negli ultimi due anni ha gestito la fusione con altre due cooperative (Welfare e Seminatore) nel 2016, lo sviluppo di nuove attività (canile e progetti di accompagnamento al lavoro di disabili) e di pari passi ha portato avanti un importante lavoro di riorganizzazione ed informatizzazione.

“La forza della Spiga di Grano – conclude Pellegrini – è avere le sue radici piantate ben salde nel suo passato e nei suoi valori ma guardare con fiducia al futuro, impegnandosi per esserne protagonista”.

Un albero di Natale alto oltre 4 metri e un presepe realizzati in legno con materiali di recupero dai migranti ospiti della cooperativa sociale “Il Cenacolo” – aderente al gruppo cooperativo Co&So –  hanno preso posto nel cortile di Palazzo Panciatichi del Consiglio Regionale della Toscana (via Cavour, 4 Firenze).

 

L’albero e il presepe sono risultati del corso di falegnameria promosso dalla cooperativa “Il Cenacolo” dedicato agli ospiti delle strutture gestite dalla cooperativa a Dicomano e Polcanto in provincia di Firenze.

“Un’occasione importante per mostrare una piccola parte del lavoro fatto con gli ospiti dei centri di accoglienza – spiega Matteo Conti, presidente de Il Cenacolo – Un percorso di inclusione e integrazione testimoniato da tante attività come l’inserimento di alcuni ragazzi nel coro Novecento”.

FormAzione Co&So NEtwork nell’ambito del programma Erasmus+ “INTEGR8” promuove lo svolgimento di 60 mobilità della durata di 13 settimane (90 giorni) destinate ai neodiplomati (diplomati dell’a.s. 2016/2017 e diplomandi dell’a.s. 2017/2018) degli Istituti Tecnici e Professionali del settore dei Servizi Sociali e Socio-sanitari e dei Licei delle Scienze Umane dislocati sul territorio della Regione Toscana, da svolgersi presso un’organizzazione/azienda partner dei Paesi partecipanti al progetto in Spagna, Germania, Malta e Regno Unito.

Gli ambiti professionali di riferimento per il tirocinio formativo riguardano i seguenti servizi:

► Accoglienza migranti e mediazione linguistico-culturale;
► Prevenzione e contrasto dell’esclusione e della marginalità sociale dei migranti;
► Riduzione del danno e riduzione dei rischi per i migranti;
► Gestione di centri per l’infanzia e/o per l’adolescenza che accolgono figli di migranti.

Termine e modalità di presentazione della candidatura: 

La domanda di candidatura deve essere presentata entro il 31/01/2018, compilando il modulo online 

Documenti da allegare:
– Curriculum Vitae in lingua inglese e redatto esclusivamente sul modello formato europeo allegato al presente
Avviso (Allegato A);
– Copia della Carta di identità o Passaporto validi per l’espatrio e in corso di validità per tutto il periodo della
mobilità all’estero.

I due documenti devono essere allegati in versione PDF e rinominati così come indicato nel modulo di candidatura.

Per informazioni:

ForMAzione Co&So NEtwork

Tel. 0554222167 / 055 4476026

 

Gli operatori del centro di accoglienza PACI sono dei panda (“animali in via d’estinzione”), i migranti sono uccelli migratori e, metamorfosi  a parte, le storie raccontate dal fumetto di Simone Pieralli, sono tutte vere. Sono i racconti raccolti dal fumettista che ha ascoltato “ogni persona passata per quegli uffici, davanti o dietro alle scrivanie, e che ha lasciato un pezzetto della sua storia”, trasformato poi dalla matita di Pieralli in un racconto costruito con ironia.

I disegni raccontano la difficile ricerca di un lavoro adatto a ogni uccello migratore, l’impegno dei panda nel districarsi con la burocrazia per rispondere ai bisogni delle persone assistite, l’incontro con altre culture, le buone pratiche dell’accoglienza, le esperienze di riscatto e di ripartenza dopo la fuga da guerre e persecuzioni: “Il fumetto, che parla solo attraverso il disegno, è passato di mano in mano, ha raggiunto anche a chi parla altre lingue, è servito a strappare un sorriso ai protagonisti delle storie”, spiega ancora il fumettista.

“PACI. A true story” è il condensato di un lavoro di accoglienza e integrazione che va avanti da sette anni del centro di via Caccini, gestito dalla Cooperativa Il Cenacolo aderente al Consorzio Co&So che in questi anni è riuscito a garantire al 70 % degli ospiti il raggiungimento dell’indipendenza, attraverso il lavoro e l’alloggio.

“Dall’inizio della sua attività, il centro situato nel complesso della Madonnina del Grappa ha accolto oltre 500 persone – spiega il direttore Mauro Storti –  Il percorso di accoglienza e integrazione prevede corsi di italiano, inglese e alfabetizzazione informatica, orientamento al lavoro e assistenza socio-sanitaria. L’obiettivo è rendere i migranti persone autonome e integrate nella società, sia dal punto di vista abitativo che economico. Ogni anno gli inserimenti lavorativi sono in media 45”.

​LINK DOWNLOAD  FUMETTO ​“PACI. A true story”