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Un invito a cena speciale contro l’indifferenza e l’emarginazione. Le famiglie di Capannori, Lucca e della Piana lucchese possono aggiungere un posto a tavola per un richiedente asilo ospitato nel loro territorio. Parte la seconda edizione del progetto “Aggiungi un posto a tavola” nato per favorire l’integrazione dei migranti della Cooperativa sociale Odissea con l’Osservatorio per la Pace del Comune di Capannori, la Caritas della Diocesi di Lucca e Cooperazione Missionaria Diocesi di Lucca.

Un’occasione per i residenti di scoprire chi sono veramente i richiedenti asilo, quali sono le loro storie, come sono arrivati e come si trovano in Italia. Le famiglie potranno fare loro domande e conoscerli faccia a faccia senza alcun pregiudizio, soltanto ascoltandoli in un clima conviviale. Un’iniziativa unica, nata in Garfagnana la scorsa estate, sono state 15 le famiglie e le corti di paese che hanno aderito all’iniziativa.

migranti saranno accompagnati da un operatorio della Cooperativa Odisseae e/o dell’Osservatorio per la Pace e saranno selezionati sulla base della loro disponibilità, conoscenza della lingua italiana e propensione alla socialità.

La vera integrazione si costruisce attraverso la conoscenza – afferma Valerio Bonetti, responsabile della Cooperativa sociale Odissea ecco perché abbiamo pensato a un momento di incontro per i migranti e le famiglie del territorio. Si tratta semplicemente di un modo per scambiare opinioni, scoprire magari che sono tante le cose che ci accomunano. Speriamo che siano in tanti a sfruttare l’occasione”. Per aderire è possibile scrivere a aggiungiunpostocapannori@gmail.com oppure chiamare lo 0583935251 da lunedì a venerdì (9:00-13:00).

Nasce per trasformare i terreni incolti in orti biologici e per creare nuove opportunità di lavoro nell’area di Capannori il progetto “Giovan’Orti”. L’iniziativa per il recupero di terre e lavoro è promossa da Cooperativa Odissea, Caritas Lucca, Legambiente Capannori e Piana lucchese, Cooperativa Calafata, azienda agricola Carraia e azienda agricola Orto bio.

Un progetto realizzato nell’ambito del progetto di partecipazione civica sull’economia circolare ‘Circularicity’ promosso dal Comune di Capannori in collaborazione con l’Autorità Regionale per la partecipazione e finanziato in parte con il crowdfunding attraverso la piattaforma Eppela e in parte con contributi del Comune.

L’obiettivo è contrastare l’incolto agricolo, i terreni non coltivati nel nostro territorio, ma anche ‘l’incolto’ sociale, ovvero le risorse umane come, ad esempio, i giovani che non studiano e che non lavorano, i disoccupati di lunga durata, i disabili ed i richiedenti asilo – spiega Valerio Bonetti, responsabile della cooperativa Odissea – Il nostro scopo è mobilitare il lavoro di queste persone per produrre, vendere e distribuire ortaggi biologici prodotti sui terreni di recupero, innescando così un nuovo circuito economico virtuoso nel quale i ragazzi stranieri e gli abitanti del luogo possano lavorare la terra insieme “coltivando” l’integrazione e la rinascita della comunità”.

I prodotti agricoli saranno destinati all’auto-consumo, distribuiti a scopo benefico alle famiglie in condizioni di povertà, mentre le eccedenze saranno destinate alla vendita diretta attraverso gruppi di acquisto con una pressoché totale eliminazione di sprechi.

La prima regola è che in ogni squadra devono giocare rappresentanti di almeno due nazionalità diverse. Il torneo di calcio Goal oltre i confini, promosso dalla Cooperativa sociale Odissea del consorzio Co&So e dal Comune di Capannori si terrà, come da tradizione, al campo di calcio dei Laghetti di Lammari, dalle ore 14 di domenica 20 maggio.

Il torneo fa parte della manifestazione “Tutti in gioco”, che ha al centro moltissime discipline sportive ed è dedicata in particolare agli studenti capannoresi, agli atleti speciali, ma anche a tutta la cittadinanza. Una manifestazione fondata sui valori della solidarietà e lo sport per tutti.

A “Goal oltre i confini” partecipano sei squadre, divise in due gironi, formate dai richiedenti asilo dei centri di accoglienza gestiti dalla cooperativa Odissea e da cittadini giovani e meno giovani. “La gara è un’opportunità di conoscenza, di interazione, all’insegna di uno sport che piace a tutti. E non manca mai un po’ di sano agonismo e il tifo del pubblico”, racconta Valerio Bonetti, responsabile della cooperativa Odissea che ringrazia Il Lammari Calcio per la disponibilità dei campi. Sono almeno otto le nazionalità rappresentate nel torneo molti dei calciatori vengono dall’Africa subsahariana, dal Bangladesh, dal Pakistan e ovviamente dall’Italia.

Alle 18 sono attese le premiazioni delle squadre sul palco della manifestazione “Tutti in gioco”: una coppa va alla squadra vincitrice del torneo, ma riconoscimenti avranno anche la squadra che ha dimostrato più fair play, la squadra con più nazionalità, e anche il giocatore che viene da più lontano e quello più anziano. “Perché quello che conta è passare un pomeriggio di divertimento insieme”, dicono dalla cooperativa specializzata in servizi rivolti alla comunità migrante nel territorio tra Capannori e Lucca, come la gestione di sportelli immigrati per emissione, rinnovo e aggiornamento dei documenti di soggiorno; le case di accoglienza; i servizi di mediazione sociale; i laboratori creativi aperti a tutta la cittadinanza per stimolare il dialogo tra le culture.

 

Sono ripartiti i laboratori creativi della cooperativa Odissea aperti a tutta la cittadinanza, tra questi il gettonatissimo corso di ceramica “Terra di tutti”, che attraverso il lavoro con l’argilla vuole stimolare il dialogo tra le culture e il corso di teatro sociale che coinvolge anche i richiedenti asilo. Sono questi alcuni dei laboratori dinamici di integrazione sociale pensati dalla cooperativa sociale, nata nel 2007 dal progetto comune di alcuni giovani di rispondere al “problema” dell’immigrazione in modo positivo.

Dal 2014 Odissea è soggetto gestore del progetto SPRAR del Comune di Capannori che ospita richiedenti asilo nella Casa di Accoglienza di Lunata e in appartamenti situati sul territorio, ma porta anche avanti progetti di animazione ed educazione rivolti a giovani italiani e stranieri di seconda generazione, si prende cura anche di donne sole con bambini in situazione di disagio socio – abitativo, si occupa di mediazione sociale all’intero dei condomini di edilizia residenziale pubblica e mediazione linguistico-culturale nelle scuole.

Tra le attività finanziate dalla cooperativa dal 2017 c’è il corso di ceramica al quale partecipano cittadini di Lucca e i richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle strutture di accoglienza. Il laboratorio, al centro giovani di Santa Margherita a Capannori, è animato dagli artisti del progetto Nimmo, Tonja Pierallini e Simone Gelli, mentre le cornici per i lavori sono realizzate nel centro di riuso solidale Daccapo. Una buona occasione questa per conoscere persone di nazionalità diversa, sperimentare varie tecniche per lavorare questo antico materiale e anche per raccontare se stessi, attraverso l’arte.

Isole Ubuntu” è invece il corso di teatro sociale in collaborazione con l’associazione culturale Experia che si svolge a Lucca e Capannori. Il laboratorio prevede una serie di incontri, fino a giugno 2018, durante i quali si imparano a usare anche materiali multimediali in collaborazione con i ragazzi del liceo artistico musicale Passaglia di Lucca, indirizzo audiovisivo e multimediale, nell’ambito del progetto europeo Erasmus plus.

Attraverso le tecniche del teatro e della multimedialità il progetto vuole promuovere nuovi metodi di integrazione interculturale, far esplorare ai partecipanti la ricchezza della realtà della società moderna. Il tema del laboratorio 2018 è “la casa”, un tema trasversale a tutte le culture, a tutti i tempi e i luoghi.

 “La cosa bella è che c’è stata da subito una buona partecipazione dei cittadini lucchesi ai nostri laboratori – commenta Valerio Bonetti, responsabile della cooperativa Odissea – persone che hanno accolto con piacere l’invito da parte della cooperativa: la buona accoglienza la fanno infatti le comunità e i territori che accolgono, il nostro compito è quello di facilitare le interazioni sociali”.

Continua Bonetti: “I corsi infatti sono strutturati intorno a un tema comune, quello della socialità. Per le persone in accoglienza i laboratori sono un’opportunità da cogliere, sia per apprendere nuove competenze sia per incontrare persone del territorio, in vista di un futuro inserimento sociale e lavorativo. Odissea ha fatto una scelta precisa, quella di considerare l’accoglienza non solo una questione di vitto, alloggio (e forse di corsi di italiano), ma è importante per noi dare strumenti per l’autonomia e quindi organizzare anche attività diverse con l’obiettivo della formazione professionale e della socializzazione”.