Migranti, a Firenze centro di accoglienza diventa luogo d’integrazione grazie al teatro

​Per due mesi il Centro Slataper gestito da Il Cenacolo è stato luogo per le prove del nuovo spettacolo dedicato a Dante promosso da Culter.

Hanno partecipato oltre 150 persone fra cui migranti, detenuti, persone a rischio di emarginazione sociale. Lo spettacolo, all’alba e al tramonto, si svolgerà il 18 giugno al Giardino Bardini

Firenze, 8 giugno 2017 – Si è trasformato da alcuni mesi da centro di accoglienza in vero e proprio luogo d’integrazione grazie ad un laboratorio teatrale che ha unito persone comuni fra cui insegnanti, pensionati, professionisti, migranti, detenuti, bambini, persone con disagio psichico. E’ quanto successo a Slataper, la struttura gestita da quasi due anni dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So, è luogo di assistenza delle persone più svantaggiate: dalle famiglie in condizioni di precarietà economica, ai single con figli in forte disagio abitativo, dagli anziani rimasti soli fino ai richiedenti asilo. In quasi due anni di attività sono state accolte 150 persone.

Per alcuni mesi la struttura è diventata lo spazio prove di decine di cantori e di alcuni ospiti del centro per le prove di “Piume 2021- Legato con amore in un volume ciò che per l’universo si squaderna”, il nuovo spettacolo promosso dall’associazione culturale Culter che lo scorso anno aveva trasformato il Campanile di Giotto nello straordinario palcoscenico di un’originale performance corale dedicata al tema del volo nella Divina Commedia in cui decine di persone recitavano una selezione di terzine tratte dalla Divina Commedia. Lo spettacolo è in programma il 18 giugno al Giardino Bardini, con repliche all’alba (ore 5.30, 7.00) e al tramonto (18.30, 20.00)

“Vogliamo creare vera integrazione – spiega Andrea Ricotti, direttore di Slataper – non basta impegnare i migranti nelle attività in città. Serve anche rendere i centri di accoglienza luoghi aperti alla cittadinanza, visitabili e trasparenti, creando all’interno di essi progetti che vadano proprio nell’ottica di un’interazione continua e costante tra gli ospiti del centro e cittadini. L’esperienza maturata in questi due mesi corrisponde esattamente all’idea che abbiamo di come dovrebbe essere un centro di accoglienza. In questo processo d’integrazione il teatro rappresenta sicuramente lo strumento ideale.”

‘’Grazie al contributo di Comune di Firenze, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Publiacqua e a un’ampia rete di partner privati  – spiega Culter – anche quest’anno, attraverso la poesia di Dante, abbiamo l’opportunità di offrire un’occasione di educazione e un’esperienza di inclusione che accomuna cittadini fiorentini e stranieri intrecciando le identità di ciascuno e provando a sperimentare attraverso la costruzione di una comunità mista il piacere dell’accoglienza e della condivisione.”