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Un confronto durato oltre due ore e che ha visto da una parte gli studenti americani della Diablo Valley University, dall’altra i richiedenti asilo ospiti del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Fiesole a Borgunto gestito dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So.

Un’occasione promossa per scambiare esperienze e impressioni sull’argomento immigrazione, prescindendo da stereotipi e preconcetti. Accompagnati da un educatore de Il Cenacolo e da due volontari, cinque ospiti africani anglofoni del CAS di Fiesole hanno incontrato studenti californiani di Scienze Politiche della Diablo Valley University, in Italia con un loro docente per un semestre, per studiare la prospettiva europea e il modello di accoglienza italiano su un tema attuale sia in Europa sia negli Stati Uniti: l’emergenza immigrazione.

È stato uno scambio vero, rispettoso e commovente – ha spiegato il coordinatore de Il Cenacolo Davide Delle Cave – con domande molto dirette e senza giri di parole da entrambe le parti. I giovani africani hanno raccontato con immediatezza e dignità le loro drammatiche esperienze di viaggio e di vita, mettendo in evidenza le profonde differenze ma anche gli inaspettati punti di contatto tra le due società su temi come l’impatto della politica sul tema dell’immigrazione, le diverse prospettive sull’Italia, la convivenza con il pericolo, la violenza contro i minori, il valore della vita umana, il rispetto dei diritti e l’accesso alla conoscenza. L’incontro ha fruttato a entrambi i gruppi un allargamento della prospettiva sui reciproci mondi di provenienza e un profondo livello di condivisione a livello umano.”

È in preparazione una successiva occasione di confronto prima del rientro degli studenti negli Stati Uniti, alla fine di aprile.

11 cooperative attive sul territorio, 730 lavoratori che ogni giorno offrono servizi a più di 4mila personeSono i numeri di SO&Co, il consorzio di cooperative sociali che dal 1999 opera sul territorio provinciale con le sue realtà attive in diversi settori, dall’ambientale al turistico all’edilizia,  poi asili nido, ludoteche e centri gioco, strutture e assistenza per anziani e disabili, servizi per l’impiego e attività di formazione.

“Stiamo adottato un nuovo modo di lavorare, cogliendo le opportunità di intervento che la riforma del Terzo Settore ci offre – ha detto Luca Rinaldi, presidente So&Co – Un passaggio necessario per seguire i cambiamenti della società, con i suoi nuovi bisogni e emergenze, mantenendo sempre ben salde le relazioni con il territorio. Stiamo diventando una realtà più efficiente, con un’organizzazione più snella, in grado di garantire risposte più immediate ai bisogni delle persone e un rapporto più agevole con le pubbliche amministrazioni. E’ necessario mettere in campo più sinergie fra mondo cooperativo e istituzioni per rispondere ai bisogni crescenti del territorio”

Delle novità dei rapporti tra le imprese sociali e la Pubblica Amministrazione se ne è parlato lo scorso 9 febbraio nel corso del convegno  “L’impresa sociale: partnership e opportunità. La riforma del Terzo Settore per lo sviluppo locale”. Dopo gli interventi istituzionali di Luca Menesini, presidente della Provincia, Stefano Ragghianti, assessore al Comune di Lucca, e Stefano Baccelli, consigliere regionale della Toscana, diversi esperti e operatori del settore hanno riportato le loro esperienze. Sono intervenuti: Claudia Fiaschi, portavoce Forum nazionale del Terzo Settore, Luciano Gallo, esperto Pubblica Amministrazione e Terzo Settore – consulente ANCI, Lorenzo Guerra, presidente Consorzio Consolida di Lecco, Riccardo Mariani, assessore alle Politiche Sociali, Casa e Lavoro del Comune di Lecco e Cosimo Palazzo, Direttore Area Emergenze Sociali, Diritti ed Inclusione del Comune Milano.

“Il nostro mercato di riferimento è più maturo e la competizione a cui non ci possiamo sottrarre richiede velocità e competenza – ha detto Lorenzo Terzani, presidente del consorzio Co&So –  Noi abbiamo qualcosa in più, un valore aggiunto importante:  le relazioni umane e il rapporto diretto con il territorio e le persone. Partiamo da quello che di buono abbiamo e lo valorizziamo, attraverso processi di riorganizzazione e ampliando l’offerta dei servizi. Stiamo rilanciando il nostro progetto di cooperazione, che è fatto da persone per le persone, valorizzando le loro professionalità e mettendole in rete. Uniamo le storie e le esperienze, rimarcando ancora una volta quelle che sono le radici profonde della cooperazione: unirsi intorno al progetto e rimettersi in gioco per il bene della comunità”.