5 partner europei contro lo sfruttamento del lavoro dei migranti

I flussi migratori sono il grande fenomeno sociale che sta interessando questo periodo storico, a cavallo tra ventesimo e ventunesimo secolo. Il tema è spesso al centro del dibattito sociale e politico, e in questo l’Unione Europea è determinata ad attivare piani che consentano una crescita intelligente, inclusiva e sostenibile, che consideri l’immigrato un potenziale innovatore, imprenditore, contribuente, consumatore.

Ma perché questo accada, il processo di inclusione deve passare anche attraverso la formazione. Una formazione professionale offerta al loro arrivo – o anche in anticipo – consentirebbe ai rifugiati di trovare un lavoro più qualificato e meglio retribuito a lungo termine: insomma, un arricchimento e un’opportunità per la persona e il paese che lo accoglie.

E’ in questo contesto che si inserisce il progetto New Talents for EU. Cinque partner tra imprese sociali e associazioni no profit (CO&SO, Simplon.co, CodeYourFuture, Diesis, Mighelp ) attraverso il finanziamento del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI), hanno organizzato corsi di formazione sulle ICT che consentissero ai partecipanti di acquisire le conoscenze per rendere più semplice l’ingresso nel mondo del lavoro.

Le lezioni hanno interessato le città di 4 paesi europei (Italia, Francia, Ungheria, Regno Unito) coinvolgendo un alto numero di persone che inizialmente hanno potuto incontrare i docenti di informatica, prima che la pandemia costringesse gli organizzatori a implementare ulteriormente il servizio per consentire agli “studenti” la partecipazione online.

In Italia i corsi si sono svolti in presenza la scorsa primavera a Firenze e a Lucca. Nella video intervista riportata di lato si può ascoltare la testimonianza di Lamine Touré, 29 anni di cui gli ultimi 5 in Italia.

“Il progetto biennale New Talents 4 EU, ha come obiettivo quello di supportare aumentare le competenze di migranti e rifugiati per favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro e combattere lo sfruttamento lavorativo. Riteniamo che l’informatica possa essere uno strumento importante per trovare un impiego qualificato e che dia soddisfazioni” spiega Patrizia Giorio, direttrice dell’Area Europa del gruppo Co&So.

Al termine dei corsi, il primo dicembre è previsto il workshop italiano di sensibilizzazione contro lo sfruttamento del lavoro dei migranti organizzato da Co&So (dalle 15 alle 16.30 su Zoom, informazioni per connettersi qui): parteciperanno Patrizia Giorio, l’antropologa Manuela Soro, il sociologo Andrea Cagioni della cooperativa sociale Cat; moderatore Andrea Cagioni.

Il 16 dicembre dalle 14.30 alle 16.30 si terrà invece la conferenza finale “The power of digitalisation: migrants and refugees labour market integration” (registrazione a questo link), in cui  verranno illustrati i risultati e le testimonianze dirette sull’impatto che la digitalizzazione e le competenze informatiche hanno sull’integrazione del lavoro dei migranti.