Quel Bibliobus che spezza la solita routine

Il recente passato ha alimentato frequentemente riflessioni sull’improvvisa assenza di socialità. “Non ce la faccio più, ho bisogno vedere gli amici” oppure “Non avrei mai detto che mi sarebbe mancato andare sul posto di lavoro” o ancora “Vado a fare la spesa, se non altro vedo qualche volto nuovo”, continuavamo a ripeterci durante il periodo del lockdown. La pandemia aveva rimpicciolito lo spazio vitale delle nostre case, divenute per molti improvvisamente troppo piccole da condividere con coinquilini, compagni di vita, famiglia. Già, i coinquilini, i compagni di vita, la famiglia.

Errica, un’anziana signora che vive nel quartiere Le Piagge di Firenze, probabilmente avrebbe barattato volentieri alcuni minuti del suo isolamento per condividere quello spazio con qualcuno. Lei, come moltissimi altri anziani, conosce a fondo il significato della parola “solitudine“: un marito che non c’è più e un distacco preventivo che costringe tutti gli altri, figli, nipoti, amici, vicini, lontani da qualsiasi contatto fisico. E poi, sempre la solita routine.

Poi un giorno succede qualcosa, in quel susseguirsi di palazzoni che contraddistingue il quartiere alla periferia ovest di Firenze c’è qualcosa di nuovo. Nel tragitto che da casa accompagna la signora Errica al supermercato, spunta un autobus colorato. Attenzione, perché quello che vede non è un autobus di linea alla fermata. Si tratta del Bibliobus, un servizio del Comune di Firenze che grazie alla nostra cooperativa socia Eda Servizi e al progetto “Biblioteca circolare. Il quartiere si legge” viene esteso alle zone di Novoli e Le Piagge, mirando alla promozione della lettura e alla valorizzazione del ruolo della biblioteca pubblica come centro vitale all’interno delle comunità, soprattutto quando si trova in zone complesse.

Se la felicità potesse rappresentarsi con l’espressione di un volto umano, in quel preciso momento di quel giorno quel volto sarebbe quello dell’anziana signora. Il primo incontro è già un’occasione per rompere il ghiaccio e creare empatia. Alle operatrici Errica racconta di avere una passione sconfinata per i libri, tanto da essere stata una bibliotecaria durante l’arco della carriera lavorativa, ma che recentemente una patologia le aveva di molto ridotto quell’autonomia necessaria a saziare la sua sete di lettura. Così da quel lunedì di gennaio Errica non mancherà mai all’appuntamento che vede la biblioteca su ruote materializzarsi ogni 2 settimane. Gli incontri sono occasione per scambiare consigli letterari sulla narrativa italiana contemporanea e sulla grande narrativa americana, generi che l’anziana signora predilige su tutti, ma non solo; si parla di figli, nipoti, attualità, passioni..

“Siamo diventate amiche – racconta Olga Cassigoli, giovane bibliotecaria del Bibliobus – e vederla felice con le sue letture, per noi bibliotecari, è una grande soddisfazione. Non portiamo solo libri ma umanità e un po’ di normalità. C’è bisogno soprattutto di questo.”

A giugno il Bibliobus è andato in vacanza, non essendo una struttura attrezzata a sopportare il caldo estivo. Tranquilli però, Errica ha potuto fare una corposa scorta di letture che siamo certi le avranno fatto compagnia durante l’estate.

Adesso però l’attesa è finita: il 13 settembre prossimo riprende il servizio (qui tutte le fermate) e finalmente si potrà di nuovo scorgere nelle strade di Firenze un qualcosa che spezzi la solita routine, ha le ruote e porta i libri in giro per la città..