L‘ESPERIENZA DI CO&SO ALL’INTERNO DEL NUOVO VOLUME PUBBLICATO DALLA SCUOLA SANT’ANNA, COME ESEMPIO DI BUONE PRASSI DI INCLUSIONE

In foto: quattro tra autori e autrici dei contributi nel volume. Da sinistra Francesca Biondi Dal Monte; Emanuele Rossi, Elena Vivaldi, Mariateresa Veltri.

Si intitola “Diritti oltre la frontiera. Migrazioni, politiche di accoglienza e integrazione” ed è il nuovo volume curato dai giuristi dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politiche, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa nell’ambito delle attività del progetto LUMIT (Lucca Migration Task Force).

Il tema trattato, come si evince, è un concetto di migrazione e di frontiera in continua evoluzione, affrontato attraverso quattro sezioni, quelle di cui si compone il volume, in cui si affrontano tutte le tappe del “cammino” dei migranti nel nostro Paese.

“Qual è la “frontiera” che la Costituzione indica e che, in coerenza con gli obblighi internazionali e derivanti dall’appartenenza all’Unione europea consente di distinguere la condizione giuridica degli stranieri da quella dei cittadini nazionali?
Come garantire nei fatti l’equilibrio, invocato dalla Corte costituzionale più di vent’anni fa, tra «le ragioni della solidarietà umana» e «il compito ineludibile dello Stato di presidiare le proprie frontiere»?
Di fronte alla fatica di chi intraprende un percorso migratorio, con tutto il bagaglio di sofferenze, timori e rischi che esso comporta, esiste un dovere degli Stati di accogliere?”

L’elaborato cerca di rispondere a queste e tante altre domande di carattere giuridico e sociale che sorgono in materia di accoglienza sul territorio, grazie al contributo di 22 autori fra docenti e ricercatori universitari, operatori e formatori nel campo dei diritti umani e di enti del terzo settore, esponenti delle forze dell’ordine e delle prefetture.

Tra questi Francesca Meoni, direttrice dell’area inclusione sociale di CO&SO, in un capitolo dedicato spiega le potenzialità del “Fondo asilo migrazione e integrazione 2014-2020” (FAMI): strumento finanziario dell’Unione europea finalizzato a contribuire alle politiche in tema di immigrazione degli Stati membri. Un’esperienza, quella di Francesca, frutto di oltre 5 anni di lavoro in un’area del consorzio che si occupa, tra le altre attività, di immigrazione e che l’hanno portata a programmare oltre 15 progetti gestiti a valere su fondi FAMI, tra cui proprio LUMIT.