Un assistente di condomino operativo negli alloggi popolari per rispondere alle esigenze e alle necessità delle persone anziane, fragili e con pochi mezzi.

Il servizio fa parte del progetto “Assistenza domiciliare condivisa” denominato Cocare, messo a punto dalla cooperativa sociale il Girasole, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, sostenuto dall’assessorato al Welfare del Comune di Firenze e in collaborazione con ASP Montedomini.

Fisioterapisti, infermieri, animatori e operatori di base a disposizione di persone in difficoltà per sopperire alle necessità quotidiana, dalla spesa, alla pulizia, all’accompagnamento fino ai bisogni più specifici come servizio infermieristico e fisioterapia. L’iniziativa vuole anche essere un modo per promuovere la socialità tra le persone.

A realizzare il progetto è la cooperativa Il Girasole,  realtà nata nel 1999 e specializzata nei servizi socio sanitari e di cura della persona. “Lavoriamo da anni nell’area fiorentina, nel Mugello e a Prato. Ad oggi contiamo 270 lavoratori – ha detto il presidente della cooperativa Il Girasole Claudio Giannini – La  nostra missione è offrire servizi innovativi per i bisogni delle persone, attraverso la sperimentazione di progetti sia residenziali che domiciliari.. La popolazione invecchia e ci troviamo di fronte a nuove forme di povertà, soprattutto anziani soli, con malattie che necessitano di cure continuative. I nostri servizi vogliono supportare le fasce di popolazione più deboli. Vogliamo offrire, tramite un team di professionisti qualificati, assistenza di qualità, aiuti concreti e servizi flessibili che aiutino a superare le difficoltà che le persone affrontano ogni giorno”.

La Cooperativa offre sostegno a chi vive una situazione di fragilità, anziani e persone con disabilità fisica e psichica, persone senza famiglia o chi ha bisogno di assistenza continuativa. Servizi studiati anche per alleggerire le famiglie dall’impegno dell’assistenza e ridurre i costi da sostenere. Molti dei progetti della Cooperativa Il Girasole hanno come obiettivo il raggiungimento dell’autosufficienza, attivando percorsi di autonomia specifici. Come il progetto sulla salute mentale “Abitare supportato”. In due appartamenti, nell’area fiorentina, persone con problemi psichici convivono in autonomia, sotto la supervisione di un operatore. Quattro persone per ogni appartamento, seguiti da personale specializzato che li accompagna in questa nuova fase della loro vita. A breve il progetto si allargherà ad altri due appartamenti.

Una Pistoia vista con occhi di chi vive un momento particolarmente duro della propria vita: strade, panchine, bar e capannoni legati al vissuto degli ospiti dell’Albergo Popolare di Pistoia. Le immagini e i ricordi sono raccolti nel libro “Storie e immagini di vita” (Settegiorni Editore, realizzato con la collaborazione di Unicoop Firenze, sezioni soci Pistoia) e sono il cuore della mostra che è stata presentata alla chiesa di San Michele in Cioncio (via de’ Rossi 26, Pistoia).

L’Albergo Popolare. di proprietà del Comune di Pistoia, è la struttura dedicata all’accoglienza notturna di persone che si trovano in situazioni di grave disagio sociale, emarginazione e senza una casa. Quando l’ospitalità è di lunga durata, all’accoglienza si accompagna a un percorso per aiutare le persone a guardare verso una nuova organizzazione della propria vita. Dal 2014 questo percorso è affidato alla cooperativa Gruppo Incontro, che insieme a Co&So si occupa della gestione dell’Albergo Popolare e del sostegno agli ospiti, in collaborazione con il servizio sociale del Comune.

“La pubblicazione di questo libro fotografico – commenta Moreno Sepiacci, vicepresidente del Consorzio CO&SO –  risultato del percorso di accoglienza dell’Albergo Popolare, è un’occasione importante per il Consorzio CO&SO e per la cooperativa Gruppo Incontro per mettere in evidenza il servizio svolto nell’aspetto che più lo contraddistingue: la prossimità con le persone che si trovano in situazione di grave esclusione e marginalità sociale. Il progetto stesso del libro segue il filo rosso del tentativo di rimettere al centro la persona, al centro del proprio interesse e di quello della società”.

“Voglio ringraziare gli ospiti dell’Albergo Popolare per averci donato storie così personali e intime – dice il presidente del Gruppo Incontro, Fabiano Pesticcio – angoli di una Pistoia raccontata attraverso un linguaggio espressivo di particolare impatto interpretativo qual è quello fotografico.
Le storie sono un dono e al contempo un segno di grande fiducia che vogliamo, prima di tutto, continuare ad onorare con il nostro impegno”.