Sono 45 le prime aziende pistoiesi che sono entrate a far parte di “Un’Altra Impresa. Il valore delle differenze” – la rete nata per sostenere l’ingresso nel mondo del lavoro delle persone con disagio psichico – e che sono state premiate ieri durante l’evento conclusivo del progetto che si è tenuto alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia.

Le aziende virtuose che hanno dimostrato attenzione alla salute dei propri lavoratori sono: 30 imprese profit, 5 associazioni datoriali e 10 cooperative sociali.

L’iniziativa è stata l’occasione per parlare dei vantaggi e degli impegni presi da imprese e istituzioni che fanno parte di “Un’Altra Impresa” e che lavorano per contrastare le forme di discriminazione e attivare esperienze formative e lavorative dedicate a persone con disagio psichico.

Il progetto sperimentale partito due anni fa è gestito dal settore Servizi per il lavoro dell’area Massa Carrara, Lucca, Pistoia della Regione Toscana in stretta collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Toscana Centro e, con il coinvolgimento della cooperativa Saperi Aperti, si è sviluppato in linea con il Patto territoriale per la Salute Mentale delle due Società della Salute competenti, quella Pistoiese e quella della Valdinievole.

Un monitoraggio a tappeto, iniziato nel 2016 sui 27 nidi d’infanzia gestiti dalle cooperative del consorzio Co&So in 16 comuni della Toscana. Uno studio che ha coinvolto 260 persone tra educatori, ausiliari e coordinatori pedagogici e che segue un percorso già avviato sei anni prima, con la stesura delle Linee guida educative del Consorzio per i servizi della prima infanzia.

I risultati della ricerca-azione, supervisionata e coordinata dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e Psicologia, grazie al contributo della professoressa Clara Silva e della dottoressa Nima Sharmahd. verranno presentati sabato prossimo, 12 gennaio, nell’aula 4 del dipartimento FORLIIPSI di via Laura 48 a Firenze, a partire dalle 9.30.  “La qualità pedagogica nei servizi educativi per l’infanzia” è il nome del convegno, stesso titolo per la pubblicazione che mette nero su bianco i risultati di questo studio che si traduce in una vera e propria opportunità formativa per addetti ai lavori e docenti.

 

“La convinzione che ci ha spinto nel 2010 e poi nel 2016 a lavorare in questa direzione – dichiara Claudia Calafati, direttrice area Educazione del consorzio Co&So –  è legata alla ricerca continua della qualità dei servizi, per noi determinata in gran parte dalla presenza di un progetto pedagogico forte, chiaro e flessibile, condiviso all’interno dei gruppi di lavoro e realizzato grazie al fondamentale sostegno dell’Università di Firenze. Abbiamo voluto privilegiare i processi partecipativi per la formazione e la valutazione dei servizi, individuando come interlocutore principale l’intero personale di uno stesso servizio”.

Il percorso di ricerca-azione ha avuto lo scopo di “conoscere, ma soprattutto  – aggiunge Calafati – di rinsaldare il senso di comunità di ogni gruppo di lavoro nelle diverse cooperative, il cui obiettivo comune è offrire alle bambine e ai bambini un’educazione sempre migliore”

Oggi le cooperative del consorzio Co&So gestiscono 53 nidi e 7 scuole dell’infanzia divise tra le province di Firenze, Prato, Siena, Grosseto, Pisa, Lucca e Pistoia.  Il totale dei lavoratori ammonta a circa 427 educatori e insegnanti e 180 ausiliari

 

In un mese raccolti 19.466 euro per potenziare il progetto rivolto ai giovani, ai richiedenti asilo e a chi soffre di disabilità, creato dalla cooperativa Il Girasole e sostenuto da Fondazione Cr Firenze e Fondazione Il Cuore di scioglie

Il nuovo anno parte di slancio per Let’s work, il progetto che ruota attorno al vivace laboratorio di pelletteria di piazza Dalla Piccola. Merito di una campagna di crowdfunding che ha dato risultati superiori a ogni più ottimistica previsione: quasi 10mila euro sono stati raggiunti attraverso il finanziamento collettivo lanciato sulla piattaforma Eppela e sostenuto da una serie di eventi. Questa cifra è stata poi raddoppiata grazie all’intervento della Fondazione CR Firenze e della Fondazione Il Cuore si Scioglie che, all’interno dell’iniziativa Firenze Crowd, hanno scelto di sostenere questo progetto innovativo avviato nel 2012 dalla cooperativa sociale Il Girasole. Il laboratorio infatti non solo è rivolto a persone con disabilità fisica e mentale, o che si trovano in condizioni di marginalità e di disagio psicosociale, ma è aperto anche ai richiedenti asilo e ai ragazzi in cerca di uno stage per l’alternanza scuola-lavoro.

In totale, sono stati raccolti 19.466 euro che, come annunciato nella campagna di finanziamento dal basso, sono stati impegnati per acquistare una nuova spruzzatrice, strumento fondamentale per la produzione degli oggetti in pelle, e per ampliare l’orario di apertura, consentendo così a un maggior numero di utenti di prendere parte ai corsi e alle varie fasi della lavorazione insieme a un’équipe di professionisti.

Il grande successo del crowdfunding arriva a conferma del valore sociale del progetto Let’s work che, grazie alle sue attività, sostiene non solo la riabilitazione, ma anche la formazione professionale, offrendo la possibilità di un futuro migliore a chi ha bisogni speciali. Un valore che è stato riconosciuto anche da importanti interlocutori che, con il loro contributo, hanno deciso di sostenere questa realtà.

Ecco i loro nomi: Lineapelle srl Unic, Aimpes Seervizi srl, Cna Servizi e Consulenze srl, Federazione Coldiretti Firenze Prato, Studio Commerciale Associato Cipolla Roberto e Nicola, Sezione Soci  Coop Nord Ovest, Armonia Personal & Hair Design.

«Il successo del crowdfunding e l’interesse che molti soggetti istituzionali e privati ci hanno dimostrato non può che renderci riconoscenti e orgogliosi. L’acquisto della spruzzatrice e il prolungamento dell’orario di apertura, però, sono solo i primi tasselli di un progetto che vuole crescere sempre di più» ha commentato Marco Locci, coordinatore di struttura della cooperativa Il Girasole. «Stiamo già mettendo in cantiere molte novità che si realizzeranno nei prossimi mesi e che integreranno ancora di più il laboratorio di pelletteria con la città. Perché i risultati fin qui raggiunti ci confermano che stiamo andando nella direzione giusta e che oggi più che mai servono sostegni mirati ai nuovi bisogni sociali».

Per informazioni: Marco Locci 392/983.00.23, marco.locci@coopilgirasole.it.

E’ importante che il mondo del volontariato, del Terzo Settore e delle istituzioni che si occupano sia a livello privato che pubblico di welfare e di accoglienza, si possano incontrare e discutere con i rappresentanti delle istituzioni nei territori. Ancora più importante che il dialogo e il confronto avvengano su misure che portano molte innovazioni con cui tutti dovremmo fare i conti, come nel caso del cosiddetto Decreto Sicurezza. Noi siamo quindi orgogliosi di essere partner dell’iniziativa della Prefettura di Lucca di dare vita, nell’ambito del progetto Lucca Migration Help Desk (Ludem) finanziato con il Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami), a cinque giornate di studio e confronto” così Moreno Sepiacci, Presidente di Co&So, commenta il progetto della prefettura di Lucca Migration Help Desk (Ludem) in programma in questi giorni e dedicato alle novità del decreto Immigrazione e Sicurezza pubblica. 

La prima giornata che si è svolta mercoledì, ha visto a partecipazione di oltre un centinaio di persone, tra le quali il dirigente dell’ufficio immigrazione della questura, la dirigente del Centro provinciale per l’istruzione per adulti, gli assessori con i referenti del comune capoluogo e di altri comuni, referenti delle associazioni del terzo settore e i referenti degli uffici Immigrazione delle altre prefetture della Toscana.

 

Il Rifugio del Cane di Pistoia, gestito da Enpa insieme alla cooperativa sociale La Spiga di Grano, aderente al gruppo cooperativo Co&SO (in via Agati 15, Pistoia), aspetta i visitatori che vogliono venire a conoscere gli amici a quattro zampe in cerca di una famiglia.

Negli ultimi nove mesi di servizio sono stati accolti nella struttura 389 cani di cui 217 restituiti alle famiglie e 125 dati in adozione. Più complicata la situazione dei gatti: 997 accolti dalla rete di balie e dalla struttura, 514 sono stati adottati mentre continua la campagna di sterilizzazione. Al Rifugio del Cane e nelle case delle balie attendono una famiglia 38 mici di cui 11 cuccioli, ma anche 20 conigli toy.

L’appello è a venire a conoscere i nostri ospiti ed aprire il proprio cuore per Natale. La scelta però, è importante dirlo, deve essere consapevole perché troppo spesso una decisione presa sull’onda dell’emozione si trasforma in una storia di abbandono – dice Alessandra Bonechi dell’Enpa – Abbiamo inoltre molto bisogno di volontari, persone che possano dare un aiuto nelle numerose attività che quotidianamente vengono portate avanti, come i banchini e le raccolte fondi, l’aiuto nelle adozioni e i preaffidi, l’accudimento quotidiano degli animali in struttura, specie quelli malati che vanno seguiti con particolare attenzione”.

Progetto Incluvet – Promuovere l’inclusione nell’apprendimento basato sul lavoro attraverso approcci e metodologie innovative in dotazione ai tutor e ai mentori aziendali.

Da qui è possibile scaricare la seconda newsletter (in lingua inglese) del progetto europeo Incluvet, finanziato nell’ambito del programma Erasmus+

– KA2 Partenariati Strategici nel settore Istruzione e Formazione Professionale, di cui FormAzione CO&SO Network è promotore. Per maggiori informazioni è possibile visitare il sito del progetto www.incluvet.eu

External  Evaluator of the project “EU-VOICE: European Volunteering and Integration through Cultural Experience” – funded under the AMIF call 2018.

This call is issued by the Consortium of the project EU-VOICE, promoter CESVOT, which intends to commission a contract for the provision of the external evaluator service for the project  EU-VOICE, that has been  funded  under the AMIF call.

For further information, please  click here 

External  Evaluator of the project “EU-VOICE: European Volunteering and Integration through Cultural Experience” – funded under the AMIF call 2018.

This call is issued by the Consortium of the project EU-VOICE, promoter CESVOT, which intends to commission a contract for the provision of the external evaluator service for the project  EU-VOICE, that has been  funded  under the AMIF call.

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Lulù è la mascotte e insieme agli altri due cagnolini, Asia e Stella, rallegrano la vita del centro di accoglienza Slataper, la struttura gestita dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So, dove trovano riparo le persone in condizioni di precarietà economica e abitativa. L’anno scorso, proprio in questo periodo dell’anno caratterizzato da temperature più rigide,  il centro ha aperto per la prima volta le sue porte anche agli animali da compagnia ed è stato un successo. Un esperimento unico nel suo genere a Firenze.

 

 “Spesso le persone non accettano l’aiuto perché le strutture non consentono di ospitare animali, noi abbiamo deciso di eliminare questa restrizione e dopo un anno possiamo dire di aver fatto bene”, commenta il direttore del centro  di via Slataper, Andrea Ricotti. In questo momento sono tre le persone accompagnate dai loro inseparabili amici animali nella struttura che può ospitare fino a 42 persone, italiane e straniere.

 

“Il cane diventa anche uno strumento di relazione tra le persone che vivono nel nostro “condominio sociale”, rallegra la vita del centro e la condivisione degli spazi – continua Ricotti – Se ad esempio il padrone o la padrone deve assentarsi, il cane viene tranquillamente accudito dagli altri ospiti. Ovviamente abbiamo delle regole a cui tutti i padroni di animali devono attenersi”. 

 

Un regolamento spiega infatti a quali condizioni gli animali possono essere ospitati: devono ovviamente essere vaccinati e avere il microchip che li identifica. Inoltre, per ragioni di sicurezza, non possono essere ospitati cani che rientrano nella lista delle razze pericolose e sono di taglia medio-grande e grande.

È responsabilità dei proprietari che i cani non abbaino e non sporchino e in caso di trasgressione gli operatori prenderanno provvedimenti.  “Le regole sono essenziali per consentire una convivenza civile e rispettosa degli spazi altrui – conclude Ricotti –  Solo così possiamo aiutare le persone che vivono nel centro a costruire tra loro relazioni serene”

Un albero di Natale come simbolo e auspicio di convivenza pacifica tra culture e religioni diverse. È quello che è stato inaugurato nel cortile del Palazzo del Pegaso in via Cavour 4, sede del Consiglio Regionale della Toscana.

È alto oltre tre metri, interamente realizzato in legno e – come vuole ormai una tradizione iniziata nel 2015 – è stato costruito grazie al laboratorio di falegnameria organizzato dalla cooperativa Il Cenacolo a cui hanno partecipato gli ospiti del Centro SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Dicomano e del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Fiesole.

“Questo albero per noi, oltre al significato natalizio, ha quello dell’incontro, dell’integrazione e della convivenza tra culture e religioni diverse. Anche perché alla realizzazione, insieme ai nostri operatori, hanno partecipato con entusiasmo diversi migranti di religioni diverse da quella cristiana – spiega David Delle Cave, responsabile del Centro SPRAR Dicomano e del CAS di Fiesole – E questo assume un senso ancora più importante in questo momento così delicato in tema di migranti”.

All’inaugurazione hanno partecipato il presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida e la madre generale delle suore Serve di Maria di via Faentina a Firenze.

Ad accompagnare l’accensione dell’albero il Coro Novecento di Fiesole, nel quale sono inseriti anche alcuni migranti.

La cooperativa Il Cenacolo organizza laboratori esperienziali con i beneficiari dei propri progetti, con lo scopo di far acquisire ai migranti competenze professionali che serviranno loro in futuro per l’ingresso nel mondo per lavoro e con l’intento di collaborare con operatori e imprese nell’ottica di un’integrazione che parta dal centro di accoglienza con ritorni positivi su tutto il territorio.