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Prevenire ogni forma di discriminazione dovuta all’orientamento sessuale e all’identità di genere attraverso la conoscenza e l’educazione. È questo l’obiettivo che la comunità queer autogestita Ireos e la cooperativa sociale Il Cenacolo intendono perseguire con l’iniziativa “I colori dell’accoglienza”: tre giornate di formazione rivolte alle operatrici e agli operatori dei centri giovani, delle cooperative e dei servizi sociali, e alle università, durante le quali verranno affrontati i temi dell’accoglienza e del sostegno alle persone lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuali).

«Educare alle differenze fin dai banchi di scuola è di fondamentale importanza per creare una società basata sul rispetto dell’identità di genere» spiega Andrea Ricotti, responsabile dell’area Inclusione e Accoglienza Sociale de Il Cenacolo. «Con queste giornate di studio vogliamo formare gli operatori e gli insegnanti affinché possano conoscere e rispettare i bisogni delle persone lgbti, dai più giovani ai più anziani, compresi i richiedenti asilo che spesso subiscono una doppia discriminazione per la loro condizione di migranti e per l’orientamento sessuale».

Il primo appuntamento con “I colori dell’accoglienza” è fissato per il 30 ottobre con alcune lezioni introduttive sullo sviluppo psicosessuale e sulla diversità di genere, sull’educazione psicoaffettiva e sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. La giornata si concluderà con un laboratorio sugli stereotipi e sul bullismo omo-transfobico.

Il 6 novembre si parlerà di come uscire dai confini della eteronormatività e di come educare alla parità di genere a scuola. Per finire, un laboratorio rivolto agli operatori sociali.

Il 13 novembre, l’attenzione si sposta sui rifugiati e sui richiedenti asilo lgtbi. Oltre a una riflessione sulle migrazioni in Italia e nel mondo, verrà affrontato il tema dello Hate speech, cioè dell’incitamento all’odio espresso attraverso il web. Infine, si potranno ascoltare esperienze di accoglienza e testimonianze a cura dell’associazi0ne MigraBo lgtbi.

Le lezioni, tenute da psicoterapeuti, sessuologi, professori universitari e operatori del settore, si svolgeranno nei locali di Zap – Zona aromatica protetta (vicolo di Santa Maria Maggiore 1), dalle 9 alle 17.

Il corso “I colori dell’accoglienza” è un progetto finanziato dalla Regione Toscana, dalla Città Metropolitana di Firenze e dalla Consigliera di parità della Città Metropolitana, in qualità di partner della Rete Re.a.dy, ed è ideato e realizzato da Ireos in collaborazione con la cooperativa Il Cenacolo, Comune di Firenze, Comune di Sesto Fiorentino, Cospe, Cug Comitato Unico di garanzia per le pari opportunità Università di Firenze, Associazione Progetto Accoglienza, Rosaceleste, Il Grande Colibrì e MigraBo lgtbi.

«Si tratta di una significativa pluralità di soggetti, perché per raggiungere obiettivi importanti come il rispetto e l’accoglienza collaborare è indispensabile» spiega Barbara Caponi, presidente di Ireos. «Associazioni, amministrazioni e università, in questo percorso di formazione, offriranno un approcccio multidiciplinare che potrà essere restituito ai cittadini come servizio e come contributo per una società più giusta»

Sabato 17 novembre, alle 17, presso il Palagio di Parte Guelfa, si svolgerà infine l’evento conclusivo con l’esibizione dei cori Choreos, CONfusion e Omphalos voices.

Info e iscrizioni: coloridellaccoglienza@gmail.com; Alice Trippi 333/6798698.

Link utili: 

www.facebook.com/events/1857893040991469/ 

www.ireos.org/i-colori-dellaccoglienza/

Un’esperienza formativa all’estero per acquisire maggiori competenze e avere più opportunità di lavoro in un settore in espansione, quello socio-sanitario ed educativo. È ciò che accadrà a 144 studenti di Toscana, Lazio e Molise grazie ad “Award skills”, un progetto europeo, promosso da So. & Co. –Consorzio Cooperative Sociali di Lucca e coordinato da Reattiva, e che è stato giudicato uno tra i migliori progetti Erasmus+ KA1 VET Learners and Staff 2018, con un punteggio complessivo pari a 100/100.

“Award skills” offrirà un’esperienza di mobilità per 80 studenti delle classi quarte e per 64 neodiplomati attraverso un tirocinio all’estero di un mese, nel primo caso, e di tre mesi (Mobilità ErasmusPro), nel secondo.

I tirocini saranno svolti presso aziende, enti, associazioni, cooperative che operano in ambito socio-sanitario ed educativo con sede a Malta, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Francia.

Il progetto vede coinvolti sette Istituti professionali a indirizzo socio-sanitario: Isi Machiavelli (Lucca); Iis Caselli (Siena); Iis Santoni (Pisa); Ipsia Pacinotti (Pontedera, PI); Iss Fermi-Da Vinci (Empoli, FI); Iis Luigi Di Savoia (Rieti); Iis Pertini (Campobasso).

Al termine di questa esperienza, i ragazzi riceveranno un attestato riconosciuto a livello europeo e potranno arricchire il proprio Europass con le competenze linguistiche e professionali acquisite.

Inoltre, per gli studenti delle quarte, il mese di tirocinio conterà come alternanza scuola-lavoro.

«Questo progetto è una grande opportunità per i giovani» afferma Elisabetta Linati, referente dell’Agenzia Formativa di So. & Co. «Perché rafforza il senso di cittadinanza europea nei ragazzi che si avvicinano al mondo del lavoro. Inoltre, Award skills contribuisce a realizzare uno spazio europeo per l’apprendimento permanente nel settore sociale e socio-sanitario».

Gli istituti professionali coinvolti, già a partire dall’anno scolastico appena iniziato potranno offrire ai propri iscritti questa opportunità formativa.

Il Machiavelli di Lucca, con l’indirizzo socio-sanitario, è l’istituto che partecipa al progetto con il maggior numero di studenti.

«Questa scuola sta vivendo mesi molto complicati a causa della dichiarazione di inagibilità della sede di Via San Nicolao dove erano collocati l’istituto Paladini e Civitali ricevuta a fine giugno. Ma nonostante le difficoltà logistiche, dovute alla dislocazione di 900 studenti in sedi provvisorie, l’istituto non ha abbassato la guardia sul fronte dell’offerta formativa, continuando a progettare nuove opportunità per i propri iscritti» sottolinea Linati.

Una delegazione di studenti americani provenienti da New York, dalla California, dal Texas, da Washington e dall’Iowa, a Sesto Fiorentino per studiare la migrazione europea attraverso il progetto di integrazione sul territorio avviato nel 2017 dalla cooperativa sociale Il Cenacolo con gli ospiti del centro di accoglienza Il Gerlino.

Dopo essere stata considerata esempio vincente dal quotidiano britannico The Guardian, questa volta un gruppo di studenti da 15 a 17 anni ha deciso di venire a conoscere l’esperienza di Sesto Fiorentino per studiare il fenomeno della migrazione in Europa e il funzionamento delle politiche pubbliche con l’insediamento del nuovo Governo.

Lunedì 9 luglio si è tenuto l’incontro tra migranti, studenti americani e rappresentanti dell’associazionismo del territorio per confrontarsi su tema dell’integrazione e dell’inclusione sociale in Italia e confrontarsi sul progetto di mediazione di strada a Sesto Fiorentino. Dopo l’incontro gli studenti sono stati accompagnati per Sesto Fiorentino a conoscere i commercianti, i cittadini e i rappresentanti delle associazioni sportive e culturali che hanno aderito al progetto nato per facilitare l’integrazione e sostenere la partecipazione dal basso valorizzando gli spazi urbani pubblici.

“Si tratta di una nuova occasione per noi molto importante di raccontare oltre oceano un progetto che funziona – spiega Matteo Conti, presidente della Cooperativa Il Cenacolo – e che ci sta regalando importanti soddisfazioni. A Sesto abbiamo la conferma che possono esistere esperienze positive di accoglienza, dialogo e integrazione quando si lavora con il territorio creando sinergie virtuose e convincenti.”

 

Una storia inventata dai bambini di 4 e 5 anni della scuola San Giuseppe di Pontedera. Un libro con un messaggio di pace da regalare agli altri. Protagonista un “fiocco”, con la bocca, che si ribella a Babbo Natale e non vuole incartare un regalo che non gli piace. Alcuni genitori, apprezzando il valore di tale lavoro, hanno deciso di pubblicare la storia, drammatizzata e rappresentata con disegni dai bambini della San Giuseppe, e il libro è ora disponibile in copie limitate.

La Scuola d’Infanzia Paritaria S. Giuseppe di Pontedera, gestita dalla cooperativa sociale S.P.E.S., da anni promuove l’educazione prosociale, cercando di incoraggiare nei bambini comportamenti di attenzione verso gli altri. La storia “Il fiocco con la bocca” è il risultato di un percorso di riflessione sulla pace e il disarmo, ma è soprattutto il risultato della fantasia di trenta bambini, piccoli “costruttori di pace”.