Articoli

Un laboratorio di cooking nelle cucine del Mercato centrale e uno di teatro all’Educatorio del Fugligno. Due scenari completamente diversi per analizzare in maniera concreta, e senza pregiudizi, un tema di grande attualità: l’inserimento lavorativo dei migranti. Si intitola infatti “Includere e integrare in azienda” l’evento che il 26 ottobre coinvolgerà imprenditori, responsabili delle risorse umane, operatori dell’inserimento lavorativo e lavoratori migranti.

«Le grandi migrazioni di questi anni rendono necessario lo sviluppo di nuove capacità imprenditoriali e gestionali per valorizzare la multiculturalità e trasformare le differenze in potenzialità, non solo per il singolo lavoratore ma anche per le performance aziendali» spiega Angela Nencini, presidente de “Il Cenacolo”, la cooperativa sociale capofila dell’iniziativa promossa dal progetto EU-ROADMAP e finanziata dalla Commissione Europea.

La giornata si svolgerà all’interno dell’Educatorio del Fuligno, in via Faenza 48, mentre il laboratorio di cucina sarà ospitato dal Mercato Centrale, in via dell’Ariento. Alle 9,30, si inizia con un intervento introduttivo di Monia Dardi della Fondazione Adecco sul tema “Diversity&Inclusion”. A seguire, i due momenti esperenziali, che permetteranno ai vari soggetti coinvolti di interagire e misurarsi nella gestione della diversità in gruppi di lavoro multiculturali. Al termine dei laboratori, alle 14,45, si svolgeranno un debriefing per riflettere sulle esperienze fatte e, subito dopo, la tavola rotonda “Migration works!”, condotta da Monica Reis Danai de “Il Cenacolo”, con le testimonianze di imprenditori, operatori, esperti di risorse umane e lavoratori.

«Sarà una giornata di confronto, aperta a tutti, che ha l’obiettivo di dimostrare che lavorare insieme si può e che l’inserimento lavorativo di persone con background migratorio è fonte di stimolo e crescita» aggiunge Nencini. Includere e integrare in azienda” sarà parte del programma di Jobbando, la fiera del lavoro che si svolgerà a Firenze, dal 22 al 26 ottobre.

Per le iscrizioni è possibile inviare una mail a cultraro@coopcenacolo.it entro lunedì 22 ottobre. 

Una delegazione di studenti americani provenienti da New York, dalla California, dal Texas, da Washington e dall’Iowa, a Sesto Fiorentino per studiare la migrazione europea attraverso il progetto di integrazione sul territorio avviato nel 2017 dalla cooperativa sociale Il Cenacolo con gli ospiti del centro di accoglienza Il Gerlino.

Dopo essere stata considerata esempio vincente dal quotidiano britannico The Guardian, questa volta un gruppo di studenti da 15 a 17 anni ha deciso di venire a conoscere l’esperienza di Sesto Fiorentino per studiare il fenomeno della migrazione in Europa e il funzionamento delle politiche pubbliche con l’insediamento del nuovo Governo.

Lunedì 9 luglio si è tenuto l’incontro tra migranti, studenti americani e rappresentanti dell’associazionismo del territorio per confrontarsi su tema dell’integrazione e dell’inclusione sociale in Italia e confrontarsi sul progetto di mediazione di strada a Sesto Fiorentino. Dopo l’incontro gli studenti sono stati accompagnati per Sesto Fiorentino a conoscere i commercianti, i cittadini e i rappresentanti delle associazioni sportive e culturali che hanno aderito al progetto nato per facilitare l’integrazione e sostenere la partecipazione dal basso valorizzando gli spazi urbani pubblici.

“Si tratta di una nuova occasione per noi molto importante di raccontare oltre oceano un progetto che funziona – spiega Matteo Conti, presidente della Cooperativa Il Cenacolo – e che ci sta regalando importanti soddisfazioni. A Sesto abbiamo la conferma che possono esistere esperienze positive di accoglienza, dialogo e integrazione quando si lavora con il territorio creando sinergie virtuose e convincenti.”

 

Un mega dipinto nella corte interna dello Student Hotel di Firenze, realizzato dai ragazzi ospitati nelle case di accoglienza per  minori stranieri  non accompagnati Gulliver e Mondoinsieme, gestite da Il Cenacolo – cooperativa aderente al Consorzio Co&So. Con loro hanno lavorato gli artisti della famosa community art Favela Painting, nata 12 anni fa con l’ obiettivo di colorare le grigie baracche di Rio de Janeiro, i sobborghi di North Philadelphia fino ai campi rifugio di Lesbo e rendere la vita dei suoi abitanti un po’ più dignitosa attraverso l’arte e la bellezza. Tre giorni di lavori intensi, 11 ragazzi coinvolti, e un’opera bellissima inaugurata con l’apertura dello Student Hotel

Il progetto è nato dall’incontro tra Cenacolo  e Charlie McGregor, Ceo & Founder TSH, che ha messo in contatto la cooperativa con la United Painting Crew.

E’ stato un progetto nato per caso, una fortuita coincidenza  – racconta Chiara Meiattini de Il Cenacolo – Quello che doveva essere un problema di vicinato si è rivelato una grande opportunità di conoscenza e di condivisione. Abbiamo intenzione di continuare questa collaborazione con Favela Pianting e The Student Hotel, soprattutto per dare ai ragazzi nostri ospiti una possibilità in più per integrarsi e migliorare la loro vita. Il nostro obiettivo è costruire progetti di accoglienza destinati ai migranti che si traducano sempre di più in occasioni di sviluppo per tutto il territorio”

Sarà una sfida all’ultima forchettata fra tagliatelle ai funghi (rigorosa ricetta tradizionale toscana) da una parte e cous cous in salsa vegetariana (dalla tradizione africana) dall’altra. L’appuntamento è sabato 26 maggio, dalle 18 alle 21 in p.zza Ginori a Sesto Fiorentino.

La singolare gara, che richiama scherzosamente fin dal titolo “Master Cas” il noto programma tv cult di sfida culinaria, proprio come a MasterChef vede una competizione piatto contro piatto, salsa contro salsa, fra la tradizione della cucina locale e quella importata da giovani provenienti dal continente africano. CAS infatti sta per centro d’accoglienza straordinaria cioè centri che si occupano dell’accoglienza e dei progetti di integrazione dei cittadini che emigrano da noi.

A giudicare però non ci saranno i nuovi guru dei programmi di cucina, ma più democraticamente i palati di persone normali che con un’offerta libera per un giorno (almeno) potranno sentirsi i nuovi Cracco. Toccherà infatti a una giuria popolare decidere la palma del migliore piatto e quindi del cuoco (o della cuoca) da premiare. Insomma una giuria popolare che assaggia e vota quello che gli è piaciuto di più. Ai vincitori andranno in premio buoni spesa offerti dai negozianti del centro commerciale naturale di Sesto Fiorentino.

Funziona così: le persone che vogliono partecipare, in cambio di una un’offerta libera, saranno dotati di posate e due cartoncini, uno rosso e uno blu con cui votare la squadra prescelta. Infatti a Master Cas (proprio come a Master Chef) le squadre, miste, saranno due, rossa e blu. I due gruppi sono composti dai migranti accolti nel centro di accoglienza Il Gerlino, che hanno appena concluso il corso di formazione Ristorazione e sala presso il Circolo La Rinascita, realizzato da Co&So e coop. Il Cenacolo, da scout, e dai membri delle associazioni di volontariato del territorio. E la sfida, ovviamente, sarà fra un menù di cucina tipica toscana e uno africano. Da una parte pasta fresca (tortelli e tagliatelle) con ragù e sugo ai funghi dall’altra salsa vegetariana, cous cous e banko

 

Un progetto di mediazione di strada a Prato per i senza dimora nato nel 2015 che è diventato un modello di intervento capace di risolvere situazioni di degrado e di conflitto e di sviluppare legami solidali.

Si chiama NOI – Mediazione di Strada, coordinato dalla cooperativa sociale “Il Cenacolo” aderente al Consorzio Co&So, con la cooperativa “Pane e Rose”e finanziato dal Comune di Prato e dalla Regione Toscana nell’ambito del Progetto Prato, in collaborazione con il Pin Polo Universitario Pratese.

 

Il progetto diventa oggetto di studio in un convegno in programma il prossimo 14 maggio, dalle ore 9, nella sala conferenze R.Berti della Biblioteca Lazzerini di Prato (via Puccetti 3)

 

Qui il programma

 

Un’intera giornata in cui si approfondiranno metodi e si condivideranno esperienze sull’inclusione sociale, ascoltando gli operatori e i comitati di cittadini. Interverrano Simone Faggi, vicesindaco Comune dI Prato e gli assessori Simona Mangani (Cultura) e Luigi Biancalani (Servizi Sociali e Sanità). Parteciperà all’incontro anche il Gruppo Abele di Don Luigi Ciotti

 

Ai parteciparti al convegno verrà rilasciato, su richiesta,  un attestato di partecipazione con l’indicazione delle ore di presenza

Per informazioni: Simonetta Giotti – Coordinamento Professionale Comune di Prato s.giotti@comune.prato.it;
Veronica Pugi – Responsabile gestione qualità agenzia formativa del Comune di Prato v.pugi@comune.prato.it

 

Lo scorso anno, l’attività di mediazione e sostegno degli operatori e dei professionisti ha coinvolto 320 persone che vivono una condizione di marginalità, 268 uomini, 42 donne e una famiglia.  204 tra i 30 e i 49, 55 tra i 50-65 anni, 45 tra i 18 e i 29 anni, poi 5 minori e 11 persone oltre i 65 anni. Le persone intercettate con problemi di tossicodipendenze sono state 81, 39 invece sono le persone intercettate che vivono per strada con problemi di tipo psicologico o psichiatrico.Quest’anno il Progetto NOI cresce. Gli operatori passano da 3 a 6: verranno inserite la figura di un legale e di uno psicologo, per venire incontro a tutte le esigenze e dare risposte più immediate e risolutive ai bisogni; a presidiare le strade ci sarà anche un infermiere di strada, che aiuterà le persone a iscriversi al servizio sanitario, a scegliere il medico e il pediatra, faciliterà l’accesso alle strutture sanitarie e valuterà le condizioni di salute generali delle persone senza dimora. Verrà intensificata la collaborazione con le scuole, dopo la positiva esperienza nella scuola dell’Infanzia “Il Campino” sulla sensibilizzazione verso la raccolta dei rifiuti pericolosi. Proseguirà inoltre il lavoro mattutino nelle stazioni, portando la colazione alle persone che lì dormono per instaurare così legami nuovi

Un giornale che racconta di paesi lontani, sogni e speranze ma anche drammi umani e difficoltà da superare ogni giorno. Dopo un periodo di sperimentazione in Mugello, parte a tutti gli effetti “La Nostra Voce”, il bimestrale scritto dai richiedenti asilo delle strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa Il Cenacolo. Il giornale sarà distribuito in 200 copie gratuite a Fiesole e dintorni. “Un’esperienza unica per gli ospiti delle nostre strutture perché con carta e penna hanno la possibilità di raccontare chi sono e farsi conoscere nel territorio che li accoglie – dice Matteo Conti, presidente della cooperativa “Il Cenacolo”, aderente al Consorzio Co&So -. Questa è un’opportunità importante di avvicinamento ai profughi, soltanto attraverso la conoscenza delle loro storie e delle loro difficoltà si possono abbattere tanti muri che oggi ci separano da una reale integrazione”.

Per il momento sono stati coinvolti cinque migranti, che fanno da “giornalisti” andando a raccogliere storie e facendo interviste, ma il loro numero è destinato a crescere. I profughi arrivano da paesi diversi Gambia, Nigeria, Senegal, Costa D’Avorio. Nel giornale sono raccontate tradizioni e culture diverse, e soprattutto esperienze di vita in Italia, dalla diffidenza di alcuni nei loro confronti alla gentilezza di altri che li hanno accolti senza pregiudizi. Ma scrivere è anche un modo per esorcizzare le sofferenze subite: “Mai avrei pensato che sari sopravvissuto alla Libia per gli abusi subiti, sia fisicamente che verbalmente. Ogni giorno era come vivere l’inferno, ho vissuto ogni giorno col pensiero di essere ucciso”, racconta nel suo articolo Cessay Omar.

“L’idea di questo giornale – racconta Matteo Conti, presidente la cooperativa Il Cenacolo – è nata quando abbiamo letto la commozione negli occhi di un giovane ghanese subito dopo avergli dato una matita e un quaderno. Lo scopo è che, questa volta, siano proprio gli immigrati a dare qualcosa agli italiani”. Anche la distribuzione è curata dai richiedenti asilo, che possono usare quest’occasione per parlare con le persone.  

Un torneo di calcio, giochi e attività per grandi e piccoli e momenti di riflessione e confronto con le istituzioni.  E’ il meeting sull’educazione “Dammi il 5!”, dal 7 al 10 maggio,  ma a tutti gli effetti è la festa del Quartiere 5 di Firenze, organizzata dalla cooperativa Il Cenacolo aderente al Consorzio Co&So e dal Quartiere 5, grazie alle realtà educative che operano nel quartiere Le Piagge, come il Centro Giovani Isola, la Ludoteca La Prua e il bar no-alcool L’Approdo.

 

Nato nel 2010,  l’evento ha uno scopo: aiutare, o meglio educare,  i cittadini ad essere parte di una comunità, soprattutto in realtà periferiche. Per farlo istituzioni e operatori del privato sociale lavorano insieme per approfondire e arricchire i metodi educati destinati a giovani e meno giovani che vivono una determinata realtà.

Si parte lunedì pomeriggio, dalle 16, al Centro giovani Isola in via della Sala 2/d, con il  laboratorio sul gioco e legalità  e le attività ludiche per bambini e genitori. Il giorno dopo (sia l’8 che il 9 maggio) entra nel vivo il “Torneo della Legalità” di calcio  presso la Polisportiva  Firenze Ovest in via Pistoiese 373 Firenze. Mercoledì, all’ITI Leonardo da Vinci, dalle 10 alle 13, i ragazzi parteciperanno ad un seminario con la polizia di stato e la polizia municipale insieme al presidente del quartiere 5 Cristiano Balli. Giovedì pomeriggio, dalle 16, sono in programma giochi e animazione per tutte le età  nello spazio verde antistante al Viper Theatre in via Lombardia 319.

La sera, dalle 20.30, arriva il momento clou:  il palco del Viper si anima con Hip Hop Jam e i giovani musicisti.  Protagonisti i ragazzi che vivono nel quartiere Le Piagge e i giovani ospiti dei centri di accoglienza

 

“Non sarà solo un concerto, ma sarà l’occasione per comunicare uno scambio culturale positivo,  un dialogo sincero tra mondi spontaneamente vicini – dichiara Gabriele Cicconi della Cooperativa il Cenacolo – Abbiamo attivato con questi ragazzi percorsi di integrazione e di inclusione sociale e queste occasioni di restituzione sono fondamentali per costruire un senso di comunità e allontanare pregiudizi e luoghi comuni”

 

Un confronto durato oltre due ore e che ha visto da una parte gli studenti americani della Diablo Valley University, dall’altra i richiedenti asilo ospiti del CAS (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Fiesole a Borgunto gestito dalla cooperativa Il Cenacolo, aderente al Consorzio Co&So.

Un’occasione promossa per scambiare esperienze e impressioni sull’argomento immigrazione, prescindendo da stereotipi e preconcetti. Accompagnati da un educatore de Il Cenacolo e da due volontari, cinque ospiti africani anglofoni del CAS di Fiesole hanno incontrato studenti californiani di Scienze Politiche della Diablo Valley University, in Italia con un loro docente per un semestre, per studiare la prospettiva europea e il modello di accoglienza italiano su un tema attuale sia in Europa sia negli Stati Uniti: l’emergenza immigrazione.

È stato uno scambio vero, rispettoso e commovente – ha spiegato il coordinatore de Il Cenacolo Davide Delle Cave – con domande molto dirette e senza giri di parole da entrambe le parti. I giovani africani hanno raccontato con immediatezza e dignità le loro drammatiche esperienze di viaggio e di vita, mettendo in evidenza le profonde differenze ma anche gli inaspettati punti di contatto tra le due società su temi come l’impatto della politica sul tema dell’immigrazione, le diverse prospettive sull’Italia, la convivenza con il pericolo, la violenza contro i minori, il valore della vita umana, il rispetto dei diritti e l’accesso alla conoscenza. L’incontro ha fruttato a entrambi i gruppi un allargamento della prospettiva sui reciproci mondi di provenienza e un profondo livello di condivisione a livello umano.”

È in preparazione una successiva occasione di confronto prima del rientro degli studenti negli Stati Uniti, alla fine di aprile.

Due richiedenti asilo saranno nel team di sarti professionisti che realizzeranno i costumi della terza stagione della famosa serie “I Medici”. Gli ospiti del centro di accoglienza di Fiesole, gestito da Il  Cenacolo, cooperativa del consorzio C0&So, sono stati selezionati attraverso un bando pubblico da una giuria composta da professionisti del costume del calibro di Alessandro Lai (già vincitore del Nastro d’Argento) e Piero Risani. Su 120 sarti, ne sono stati scelti 36, tra cui i due ragazzi provenienti dalla Nigeria e dal Burkina Faso, Peco Osatohamwen Edwin e Guebre Hamidou

 

Tutto il lavoro si concentrerà nella bottega di alta specializzazione Costumi Rinascimento,  nel cuore del centro storico di Prato, un antico convento in via Santa Caterina 13, e durerà due mesi e mezzo. I sarti dovranno progettare e creare 60 abiti nobili, 90 cappelli, 12 scarpe e stivali, 60 cinture, 60 borsette e 100 gioielli. Il progetto è nato dalla collaborazione tra “Manifatture Digitali Cinema” di  Fondazione Sistema Toscana, Regione Toscana, Sensi Contemporanei, Comune di Prato e la società di produzione Lux Vide. Sono sarti professionisti provenienti da Prato e da tutta Italia, alcuni anche da Brasile, Polonia, Russia e Perù.

 

I due ragazzi hanno mostrato grande abilità con ago e filo in più di un’occasione, soprattutto nei mercatini locali, e quasi per caso hanno realizzato il loro sogno. Tutto nasce da un’inserzione letta da una volontaria del centro, da qui la scelta di provare a iscrivere i due ragazzi e poi la gioia nello scoprire che tutti e due sono stati selezionati per la bravura mostrata.

 

“Un riscatto umano e professionale per questi sarti, che dopo tanta sofferenza sono riusciti a raggiungere un traguardo importante – dichiara Davide Delle Cave, gestore del centro di accoglienza di Fiesole – La cooperativa Il Cenacolo si è subito attivata affinché questo avvenisse, accompagnandoli ai corsi e credendo nelle loro capacità. Una bella storia di integrazione e di talento”.

 

Parlare liberamente delle paure, dei problemi percepiti e vissuti legati all’accoglienza e alla crisi migratoria e lavorare insieme per trovare soluzioni condivise ai problemi della città. Sono alcuni degli obiettivi del progetto del centro di accoglienza Il Gerlino che ha messo al lavoro i suoi operatori nelle piazze del centro storico di Sesto Fiorentino, piazza Vittorio Veneto e piazza del Mercato, al fine di creare sulla strada spazi di dialogo che possano facilitare le relazioni e la conoscenza tra migranti e sestesi.

Vengono infatti dal Bangladesh, dal Senegal, dalla Liberia, dal Mali come dal Pakistan i nuovi frequentatori del centro storico della città, sono i richiedenti asilo del centro di accoglienza dell’ex hotel Il Gerlino gestito dalla cooperativa sociale Il Cenacolo (del gruppo cooperativo Co&So) e con la loro presenza le strade e le piazze sono diventate palcoscenico di una nuova quotidianità imperniata su differenze socio culturali e linguistiche, talvolta radicali, che rischiano di generare sentimenti di allarmismo, paura e distanza.

Per affrontare questi sentimenti nasce l’azione di mediazione sociale sviluppata dagli operatori del centro di accoglienza di via Mazzini, che lavorano per ascoltare e incoraggiare cambiamenti e soluzioni di possibili conflitti. Per quattro ore ogni giovedì mattina con il mediatore linguistico culturale Pape Diaw gli operatori del centro di accoglienza parlano con i cittadini per raccogliere percezioni, esigenze, proposte. Per risolvere alcuni dei problemi segnalati sono state già messe in pratica azioni come l’operazione anticicche che si è svolta a luglio, ma sarà replicata presto con altri volontari: migranti del centro Il Gerlino, scout e cittadini sestesi sono partiti per raccogliere carte e cicche e restituire decoro alla piazza e al parcheggio di fronte al palazzo comunale.

Un’altra delle azioni condivise è il “Laboratorio di orientamento al lavoro” che prevede il coinvolgimento di sei ospiti del Gerlino e dei commercianti. Venerdì scorso i migranti che “si sono allenati” nella ricerca attiva di un lavoro hanno simulato un colloquio di lavoro grazie al titolare del Bar Blu Via Dante Alighieri. E le simulazioni continueranno in futuro con il coinvolgimento delle altre attività commerciali intercettate dai mediatori di strada.

Oltre a garantire la presenza fissa in piazza tutti i giovedì, per l’ascolto e il dialogo, oltre a replicare i progetti già concretizzati (l’operazione di pulizia e la simulazione del colloquio di lavoro) gli operatori del centro di accoglienza organizzeranno nei prossimi mesi anche visite guidate (condotte dal gruppo di frequentatori abituali della piazza che porteranno i migranti del centro di accoglienza a conoscere i luoghi storici del centro di Sesto Fiorentino), workshop fotografici e laboratori in piazza che coinvolgeranno ancora insieme rappresentanti delle associazioni sestesi, negozianti, cittadini e migranti.

“Questo intervento – spiega Dalila De Pasquale, coordinatrice del progetto per il Cenacolo – ci permette di osservare dinamiche di incontro e tensioni che si ripetono sulla strada, raccogliendo proposte di trasformazione dei conflitti da parte di residenti sestesi, migranti, associazionismo, autorità e commercianti secondo un modello di partecipazione e cittadinanza attiva e di dialogo dal basso. I cittadini che hanno interesse a partecipare o avere maggiori informazioni, possono passare a trovarci in piazza il giovedì mattina oppure telefonare al numero 055/0981224 (Cas Il Gerlino)”.

“Fin dall’avvio abbiamo seguito con grande interesse questo progetto che si inserisce a pieno tra le politiche attive per la prevenzione di situazioni di marginalità e rifiuto – spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Sesto Fiorentino Camilla Sanquerin – È evidente come la conoscenza reciproca sia alla base dell’accettazione positiva delle diversità e il fatto che questa avvenga per strada, nei luoghi e nelle situazioni informali della quotidianità, rappresenta un elemento di straordinaria importanza. Il bilancio di questi primi sei mesi dell’iniziativa è molto positivo: i cittadini non hanno esitato a segnalare all’Amministrazione e alla cooperativa disagi, dubbi e problemi legati a questo nuovo ‘vicinato’, ma sono stati al contempo molto disponibili e collaborativi nel trovare soluzioni e nel costruire occasioni di incontro e conoscenza. Un’ulteriore dimostrazione di come, al di là delle discussioni esasperate sui social, Sesto sia una città aperta e accogliente”. 

Il centro di accoglienza straordinaria gestito dalla cooperativa sociale Il Cenacolo, aderente al gruppo cooperativo Co&So, è stato aperto due anni fa nei locali della ex biblioteca e da quest’anno si è trasferito accanto all’ex hotel Il Gerlino.

Dal 2016 nell’ambito dei protocolli di intesa “MigrAzioni per gli altri” e “MigrAzioni per lo Sport” sviluppati dal Comune di Sesto Fiorentino, 25 ragazzi sono stati coinvolti in attività di volontariato, sport e attività teatrali grazie all’impegno di associazioni sestesi come Agesci, Misericordia, Doccia Calcio, Laboratorio Nove e Auser. Alcuni di loro sono riusciti a trovare un’occupazione nel campo della pelletteria e della ristorazione con un regolare contratto o sono inseriti in un percorso di formazione/orientamento al lavoro.