Vincenzo non aveva una casa né un lavoro e viveva per strada, nei giardini di Rifredi, quello che un tempo era il suo quartiere.  Non ha mai chiesto aiuto a nessuno per paura che gli portassero via il suo cane Blanco, poi qualcuno ha cambiato la sua vita in meglio. Oggi ha documenti e una casa per lui e il suo cane al centro Slataper, gestito dalla cooperativa Il Cenacolo. La sua fortuna ho gli occhi buoni del cane e quelli generosi della signora Lucia. Con loro un intero quartiere che si mobilita e che va oltre le apparenze, ma scava nel proprio senso di umanità e scrive una storia bellissima.

 

Vincenzo non ha più nulla e la vita lo ha portato fino ai giardini di zona Rifredi, un quartiere che conosce perché lì è nato e ci ha abitato prima che andasse a vivere lontano. Ha il suo cane, e per lui farebbe tutto. Per lui ha la coperta più calda e per lui arriva anche a bussare al negozio di toelettatura per animali  Braccobaldo Shop, in via delle Panche, dove trova Lucia Bencini  Vuole sapere quanto costa, si fruga nelle tasche, cadono spiccioli. Lucia capisce, il ragazzo è conosciuto già nel quartiere, e lava questo bel cagnone metà labrador e metà pastore maremmano senza chiedere nulla in cambio.

Iniziano a parlare. “Sai, grazie agli animali si entra meglio in sintonia con l’altro. Attraverso gli animali capisci tanto”, racconta Lucia.

 

Siamo  a inizio gennaio e il freddo si stava facendo più intenso. Nel quartiere tutti conoscono Vincenzo, hanno subito capito che quell’omone di oltre un metro e novanta è buono ed educato. Gli portano da mangiare e delle coperte. “Gli offrivano fino a tre colazioni al bar, qualcuno gli portava la cena calda. E’ un bravo ragazzo, si vede dagli occhi”, ricorda Lucia. Ma Vincenzo non vuole farsi aiutare, la paura che qualcuno lo separi dal suo cane è troppa. 

Poi finalmente nella vita di Vincenzo dirompe Lucia che si mobilita subito: attraverso gruppi Facebook trova una prima provvisoria sistemazione, lo scorrazza in macchina da un angolo all’altro della città per trovargli un tetto. Chiama il Comune di Firenze  e grazie all’assessorato al Welfare, agli operatori di strada e ai vigili arriva una soluzione che sembra quella giusta: il centro Slataper. Ma c’è un ostacolo, il cane. Troppo grande anche per la struttura che accoglie animale. Bisogna regolarizzarlo e fargli un’assicurazione aggiuntiva. Ma come si fa? Per inserirlo nell’anagrafe canina è necessario fare i documenti anche a Vincenzo. Ed ecco la svolta: grazie a Blanco, Vincenzo ora ha una carta d’identità e una residenza, non è più invisibile. Per loro si aprono le porte di Slataper e la strada non è più casa.

“Lo sento ogni giorno, adesso ha anche un telefonino”. Lucia racconta quello che ha fatto con naturalezza: “Se non lo facevo io, l’avrebbe fatto un’altra persona, ne sono sicura”. Il suo ottimismo e la fiducia verso il prossimo è contagioso. “Il volontariato parte da dentro casa, da quello che abbiamo accanto, basta guardarsi intorno e non chiudere gli occhi”

 

“Oggi Blanco è un cane amato da tutti – racconta Andrea Ricotti, direttore del centro Slataper – Abbiamo superato gli ostacoli burocratici e fatto il possibile per dare a Vincenzo e al suo cane una sistemazione. La soluzione è stata trovata grazie alla collaborazione e alla generosità di tante persone che di fronte ad un’emergenza guardano oltre e vogliono superare gli ostacoli. Il centro ospita animali dietro l’osservazione di un rigido regolamento a tutela di tutti e siamo felici di poter dire che si sta rivelando un’esperienza molto positiva”

 

“La collaborazione tra l’amministrazione comunale, il mondo del volontariato e i cittadini ha portato a un bellissimo risultato – ha detto l’assessore al Welfare Sara Funaro -. Vincenzo adesso ha un tetto sotto al quale poter vivere serenamente e al caldo insieme al suo cane. Quella di Vincenzo è una storia a lieto fine grazie al lavoro in sinergia di diverse realtà cittadine. Come amministrazione siamo al lavoro quotidianamente al fianco dei fiorentini in difficoltà. Tutte le volte che ci arrivano delle segnalazioni cerchiamo di fare il possibile per dare aiuto a chi ha più bisogno e il caso specifico di Vincenzo ha dimostrato che un ruolo molto importante è svolto anche dall’attenzione e dalla solidarietà da parte dei cittadini, i quali ci hanno consentito di accelerare il percorso per dare risposte a chi ha bisogno”.